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la sua perdita, due mesi e più dopo accaduta. D’allora in poi è stato sempre, ed è ancora, occupato ad onorare la memoria della sua compagna, con busti in marmo, iscrizioni, elogi che fa comporre da’ suoi amici. Pochissimo si diverte; attende per 10 più agli affari del suo impiego, ed agli studi, nei quali consi- ste la sua principale ambizione: ma con tutto ciò non manca ai doveri sociali, e non trascurerebbe certo i riguardi che si doves- sero alle inclinazioni giovanili d’una sua sposa, anzi sarebbe impe- gnatissimo di proccurarle tutti i passatempi convenienti, e di prendervi parte, e soddisfare anche aH’ambizioncella naturale alle donne in una città grande: perchè il suo carattere è vera- mente moderato, e formato dall’esperienza e dalla cognizione degli uomini. Mi par molto religioso: certamente la sua condotta pubblica in questa parte è esemplare; e i suoi discorsi anche i più confidenziali lo dimostrano espressamente Cristiano. Quanto alle sue finanze, io posso dirle, che tra’ suoi pari, è de’ più ric- chi, e fa continuamente delle spese che non si farebbero forse in provincia dalle più ricche famiglie. So di alcuni suoi fondi nelle vicinanze di Roma o nell’interno; ma credo che la mag- gior parte della sua possidenza (oltre l’emolumento considera- bile del suo impiego) consista in danaro. E per dare alla sua figlia (ch’è sola, e in trattativa di matrimonio) ventimila scudi di dote. Più di questo non posso dirle per ora, ma non mancherà poi modo d’informarsi meglio. So di certo che, riprendendo moglie, farà molto più caso delle qualità morali e intellettuali della per- sona, che della dote. Farà anche caso della nobiltà, della gio- ventù, e delle qualità fisiche: ma credo che nel punto dell’inte- resse non sarà molto esigente; e in qualunque modo, egli è così trattabile e così ragionevole, che secondo me, sarà molto facile 11 ridurlo su questo articolo, quando anche presentemente egli avesse delle viste superiori a quelle che si richiederebbero nel caso nostro. Certo è che il Cavaliere non è niente attaccato al danaro, e cerca la sua felicità per tutt’altra via. Da tutto questo le sarà facile di tirare quella conchiusione ch’Ella mi domanda, se questo Trattato sia da coltivarsi o no. Io lo credo convenien- tissimo ad ambe le parti: e mi persuado che sia fattibilissimo