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fare per amore di quelle che hai già fatte. Fa una buona Pasqua, e sta attento al Miserere di S. Pietro; mi saprai poi dire, quando ci rive- dremo, se corrisponde all’idea che ne dà Mad.“ di Stàel. Addio caro, voglimi quel bene che ti voglio. - Ho domandato a Peppe chi è il Minro di Prussia: egli mi ha rispo- sto che è Niebuhr: se è vero non mi fa specie che ti sia riconoscente di averlo citato.

541. Di Monaldo Leopardi.
Recanati 28. Marzo 1823.

Mio Cariss.0 Figlio. Ho letto con interesse l’accadutovi al Pranzo di Mai, e per quanto mi dispiaccia il rammarico del Panegirista del buon Canova, vedo che questo fattarello non deve avervi impiccolito nella opinione e nella conversazione di chi ne parlò. Voi però non lo vorreste accaduto per- chè veramente passa il cuore amareggiare e quasi offendere chi non ci ha fatto male. Una confidenza. Il Cav.e Antici mi propone il S.r Cav.11 Marini come Sposo della nostra Paolina con dote di D 8000, pagabili a comodo correndo i frutti al 6 = Prescindo dalla dote che non potrei dare nè tanta, nè così, giacché tanto è pagarne i frutti quanto sborsarla subito, ed io attualmente non posso sottopormi all’annua passività di E 480. Di questa scriverò al Cav.c = Non parlo della condizione che nel Cav.e Marini suppongo onesta e che in ogni modo egli ha nobilitata con li suoi talenti e virtù. Parliamo del suo fisico, e del suo carattere. Io lo conobbi nel 1801, ma 22 anni cangiano la faccia del mondo non chè quella di un uomo. Paolina è saggia, ma alla fine è una giovane. Vi pare che egli fosse tale se non da invaghirla, almeno da non dispiacer- gli? Il suo umore qual’è? In che cosa consistono, all’ingrosso, le sue finanze? Ditene quanto credete, e concludetemi se vi pare che combi- nandosi l’interesse, dovessi coltivare questo trattato. Oggi è l’anniversario della morte di Gesù Cristo. Se non la cre- diamo abbandoniamo tante smorfie infruttuose, ma se la crediamo avvi- viamo la nostra riconoscenza e profittiamo di quel sangue che ha ricom-