fare per amore di quelle che hai già fatte. Fa una buona Pasqua, e sta
attento al Miserere di S. Pietro; mi saprai poi dire, quando ci rive-
dremo, se corrisponde all’idea che ne dà Mad.“ di Stàel. Addio caro,
voglimi quel bene che ti voglio. -
Ho domandato a Peppe chi è il Minro di Prussia: egli mi ha rispo-
sto che è Niebuhr: se è vero non mi fa specie che ti sia riconoscente
di averlo citato.
541. |
Di Monaldo Leopardi. |
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Mio Cariss.0 Figlio.
Ho letto con interesse l’accadutovi al Pranzo di Mai, e per quanto
mi dispiaccia il rammarico del Panegirista del buon Canova, vedo che
questo fattarello non deve avervi impiccolito nella opinione e nella
conversazione di chi ne parlò. Voi però non lo vorreste accaduto per-
chè veramente passa il cuore amareggiare e quasi offendere chi non
ci ha fatto male.
Una confidenza. Il Cav.e Antici mi propone il S.r Cav.11 Marini
come Sposo della nostra Paolina con dote di D 8000, pagabili a comodo
correndo i frutti al 6 = Prescindo dalla dote che non potrei dare nè
tanta, nè così, giacché tanto è pagarne i frutti quanto sborsarla subito,
ed io attualmente non posso sottopormi all’annua passività di E 480.
Di questa scriverò al Cav.c = Non parlo della condizione che nel Cav.e
Marini suppongo onesta e che in ogni modo egli ha nobilitata con li
suoi talenti e virtù. Parliamo del suo fisico, e del suo carattere. Io lo
conobbi nel 1801, ma 22 anni cangiano la faccia del mondo non chè
quella di un uomo. Paolina è saggia, ma alla fine è una giovane. Vi
pare che egli fosse tale se non da invaghirla, almeno da non dispiacer-
gli? Il suo umore qual’è? In che cosa consistono, all’ingrosso, le sue
finanze? Ditene quanto credete, e concludetemi se vi pare che combi-
nandosi l’interesse, dovessi coltivare questo trattato.
Oggi è l’anniversario della morte di Gesù Cristo. Se non la cre-
diamo abbandoniamo tante smorfie infruttuose, ma se la crediamo avvi-
viamo la nostra riconoscenza e profittiamo di quel sangue che ha ricom-