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piando, potrebbe credersi che stampato a suo tempo procurasse a voi quegli utili che hanno procurato al Mai le sue scoperte. Purtroppo però il valore della moneta Letteraria non siegue sempre la proporzione del- l’intrinseco, ma piuttosto la fortuna o l’audacia di chi la spaccia. In ogni modo da questo travaglio ritrarrete sempre occupazione, diletto, onore, e questi saranno mercede bastante a chi, per grazia del Sig'e non cerca pane, e non anela tesori. Noi tutti stiamo bene, e tutti qui attendono l’esito della imminente promozione. Io ne sono anzioso al pari degli altri per liberarmi una volta dalla noja di sentirne parlare. Se potessi sperare che questo nostro Stato, il quale sembra destinato dalla providenza ad essere il campione della saviezza e della felicità, assumesse una volta il suo tuono e venisse governato nel modo che io crederei conducente alla sodisfaz.c dei sud- diti e alla gloria del Govno, sarei sommamente interessato alla scelta del ministero da cui tutta dipende l’Economia della Nazione; siccome però credo che i miei desideri! non verranno mai realizzati, comincio a dubitare o della loro convenienza, o della loro eseguibilità, e immer- gendomi a poco a poco nel Pirronismo, e nell’apatìa Politica, mi per- suado che bisogna vivere come vogliono gli altri, e mi consolo perchè tutte le strade conducono egualmente alla gran mèta della eternità. Ciò stante governi chi vuole, abbia chiunque le calze nere, rosse o vio- lacee, mi importa quanto il sapere in che giorno farà la Luna. Qui, come costà, si osserva Quaresima, col piccolo lenimento de’ Lattaccini in alcuni giorni. Noi Posserviamo tutti alla riserva di Mamma, e Pietruccio, e fin qui io ne sono abbastanza contento. I vri Fratelli però ne sono annojati e il loro stomaco si adatta male a questi cibi poco nudritivi, e gustosi. Al proposito di comestibili sentii di un Pranzo Letterario dato da Mai, al quale vi suppongo intervenuto. Ditemi dunque alcuna cosa se non del Pranzo almeno dei Convitati, c fornitemi talora un po’ di materiale smerciabile nella mia Serotina brillantiss.ma accademia, ed anche poi sufficiente ad appagare l’inte- resse che molti prendono per voi, non solo come individuo, ma come patria e publica proprietà. Vi saluta assai l’ottimo nro Masi che sta meglio. Vi salutano pure i due Conjugi Torri Seniori che vidi in Mace- rata mercoledì. Addio mio caro Figlio. Non francherò la presente per vedere se corresse più libera non aggravata da quei cinque bajocchi che pur trovano forse qualche amatore. Vi auguro tutte le benedizioni del Cielo in accompagno di quella che vi dà il vro Aff.° Padre.