Le bacio la mano, e pregandola a non volermi privare.delle
sue nuove, e a ripetermi ch’Ella mi ama, con tutto il cuore mi
confermo
Suo amantissimo figlio Giacomo. |
Colla posta di questa mattina è partita una mia lettera in cui ti
diceva che contemporaneamente spediva il presente involto a D.a
Marianna. Ma il maestro di posta con cui già m’era concertato perchè
lo tassasse come roba, a un paolo la libbra, nel vederlo ha trovato troppo
rischio che la Direzione lo detassasse a causa della sua figura di piego,
e come carta lo tassasse a due paoli l’oncia, ciò che portava sui sei scudi.
La differenza essendo troppo grande, ho preferito di servirmi dell’oc-
casione del S.r Borgianelli di M. Lupone, che parte a momenti. Scusa
l’incomodo. - Ho letto la tua lettera arrivata a Babbo colla posta
d’oggi: mi rallegro della tua scoperta, ed ammiro le tue fregne, m’af-
fliggo però di questo disordine delle poste, che ci leva anche la soddi-
sfazione di scriverci, e di contare sulla sicurezza che le nostre lettere
vadano al loro destino. Vedo che si è perduta una mia lettera1 in cui
ti scongiurava a dirmi quel che sapevi di un matrimonio che dicevano
trattarsi p[er] Mariuccia. - Ti lascio Buccio mio, assicurandoti che mi
sei sempre presente. Oh son pur malinconico: non vedo un raggio di
luce da alcuna parte. -
Ti devo dare i saluti di Zavagli.
Mio incomparabile amico, La tenerissima vostra dei 16 del
passato, benché giunta qui a’ 27 del medesimo, non mi è stata
renduta se non con quelle dell’ultimo ordinario: solite negligenze