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se vero, è inutile coi romani, inutile coi forestieri), ma sono un erudito e un grecista. Non potete credere quanto m’abbiano giovato quegli avanzi di dottrina filologica ch’io ho raccolto e raccapezzato dalla memoria delle mie occupazioni fanciullesche. Senza questi, io non sarei nulla cogli stranieri, i quali ordina- riamente mi stimano, e mi danno molti segni d’approvazione. E perchè in una gran città dove pur c’è qualcuno che legga, è utilissimo, anzi necessario il metter fuori qualche cosa che ti faccia conoscere, e questa, o bene o male, ti fa conoscere imman- cabilmente, come mi son bene accorto; per questo ho voluto scrivere qualche bagattella (tutta erudita) che verrà fuori a momenti, e tu sarai il primo ad averne copia.1 Questo sarà il mio primo passo; dopo il quale (come n’ho molti esempi, anzi quotidiani) è probabile che diversi forestieri, ministri ec. desi- derino di conoscermi, e allora proccureremo di cavar qualche ragno. In Roma, benché meno assai che nell’altre capitali, pur c’è qualche vita; e molte bagattelle giovano, e capitano vari mezzi di guadagnare e d’andare avanti per qualche strada. Anzi s’io mi contentassi di certe occupazioni piuttosto umili, avrei già trovato diverse occasioni di guadagnare, (non presso il governo, ma presso i privati), e colla sola letteratura mi potrei ben ripro- mettere di campare in Roma, non da Signore, ma di campare. Basta, vedremo: e intanto m’è necessarissima la lingua francese, la quale mi dicono che parlo bene; e in verità non mi dà gran fastidio il parlarla; ma tu non puoi credere che orrenda pena e fatica sia il capirla nelle bocche de’ forestieri, i quali ci met- tono una gorgia tale che muta e confonde affatto la sembianza delle parole, dimodoché queste v’arrivano all’orecchio tutte diverse da quelle che voi conoscete. La parlano in gran fretta, e bisogna che tu stii sempre coll’orecchio e coll’animo in un’at- tenzione minutissima, e non interrotta neppure un momento; ch’è un vero sudar freddo. Accòrtati che questa difficoltà è pro- priamente grande; e per vincerla, non basta saper bene la lin- gua. Ma l’assuefazione rimedierà tutto. Che queste cose tu non le debba dire a nessuno, sarebbe una sciocchezza lo scrivertelo. Mi guardo bene di fare il menomo cenno della mia intenzione