Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/726

Carissimo Fratello Io pure vi voglio bene, e per questo prego Gesù Bambino a darvi le buone Feste con ogni felicità. Voi pure mi volete bene, dunque com- pratemi qualche Figurina stampata, o qualche Libretto, o altra Galan- teria, che mi ajuti a ricordarmi di voi. Salutate li Zii, e li Cugini, par- ticolarmente Pippo, e Clotilde. Amatemi, e ricevete un bacio dal vostro Affezionatissimo Fratello! Pier Francesco]1 Giacché mi trovo questa lettera in mano, voglio salutarvi amoro- samente, se pure voi ve ne curate di questo saluto, ed assicurarvi di tutto il bene, ch’io vi voglio, in conseguenza del quale non vi dirò come Pietruccio, che mi compriate qualche bagattella, ma vi pregherò a voler- mene anche voi un poco, che lo desidero vivamente. E inutile il dirvi quanto io prenda parte ai vfi interessi, e con quanto piacere senta che facciate delle conoscenze utili, che vi rendono più tranquillo che non eravate nei primi giorni. In verità, caro Giacomuc- cio mio, che non v’intendevamo allora, fuori di Mamà, che vi com- prendeva benissimo, ma Carlo sbuffava in modo particolare, e non poteva comprendervi. - Frattanto è un mese, che voi siete a Roma, ed a me sembra assai più del doppio. A voi però non sembrerà così. - E venuto un altro volume delle Opere di Giordani, che forma il secondo della raccolta. Se mai vi venisse per un istante il desiderio di sapere, che cosa contiene, non avete che a leggere «Della più degna e lodevole Gloria della Pittura e Scultura, discorso - Sullo stile poe tico del sig. mse di Montrone, discorso-Elogio del Masini. » Forse che questo desiderio non vi sarà venuto, e voi avrete letto tutto questo; perdonate dunque questa piccola smania, che avevo di farvi un pia- cere, ne fossi capace o no, o piuttosto mettetemi al caso di farvene qualcuno realmente se pure è possibile. - Noi ci godiamo un tempo perfido, con freddo, neve e precisamente dalla vra partenza in poi non abbiamo mai avuto un giorno buono. E voi ve la ridete di tutte que- ste miserie nife, ed anch’io me la riderei se fossi nel caso vfo, o se fossi anche in un altro caso, ma il caso mio è sempre questo terribile, disperante. - Addio, Giacomuccio mio. Spero che starai bene, sem- pre bene, te lo auguro almeno di cuore. Addio.