Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/715

Quando io ve lo dirò, voi mi manderete sotto il nome finto anche un foglio bianco per completare l’effetto sopra il postiere, e non lascie- remo passare nessun ordinario senza che fra le lettere che vengono dalla posta possano vedere in casa il vfo carattere. - Fui l’altro giorno a Loreto, non vi è stata mai festa più meschina: tre signore forma- vano il circolo - fra queste la Brancadoro che ero molto curioso di conoscere. Non vi vuole gran finezza di gusto per ricusare una simile sposa: sull’idea però che me ne ero formata io, non so più perchè l’ab- bia ricusata, giacché era tanto meno svantaggiosa del vero. - Paolina Mazzagalli è stata sul punto di dichiararsi sposa di Rutiloni di Tolen- tino il quale è venuto a conoscerla: è riuscito a Peppe2 di mandare a monte anche questo, e di farvi consentir Paolina, ma gli è costato tanto che vi assicuro che sarà per l’ultima volta. Buccio mio, amo Mariuccia diabolicamente. Se sapesti i grandi scherzi che mi fa la passione, dovresti per forza confessare che è forte e involontaria. Io non son più tanto semplice, e non credo più nulla a tutto quello che può esser operà del pensiero, ma quando in mezzo al divertimento, in mezzo alle donne, Giacomo mio, mi prende l’idea di lei che mi costringe a sospirare, e a fremere internamente; quando dopo essermene distratto tutto il giorno, la notte mi assalisce tanto a tradimento, e m’ispira gelosie così furibonde, e me la rappresenta in posizioni in cui non l’ho mai veduta, sentendo io le sue parole nuo- vissime, e che ritengo, tutto di un’invenzione così viva che allo sve- gliarmi rimango stordito: allora non posso negare che c’è qualche cosa dentro. In somma io non la cerco, mi pare che essa mi cerchi. Tu che sei abile, dalle continuamente della gelosia, ti prego. E così facile ogni volta che discorri di me! Non ti stancare di dirmi sempre qualche cosa di questa briccona. Sento che sia giunta la prima donna,’ e alloggi in casa Caporalini. Questa è quella giovane di Urbino che D.a Marianna ha detto molto bella. Oggi è Giovedì, domani che è giorno di scuola, la vedremo. - Non puoi formarti un’idea di quanto sia pessimo il mio calamajo, e quanto stenti a formare il carattere, che vedrai orribile: mi pare di scrivere col sego. Tu ti raccomandi che scriva intelligibile: hai ragione, ma se tutto combina a farmi impazientire. Sai una cosa? io sento molto la tua assenza anche in ciò che non posso in tutto il giorno sfogarmi in un linguaggio un poco libero, non ho uno con cui ragionando acca- loratamele possa buttar giù i cazzi, i per D. ec. sempre bisogna rite- ner la parola sulla bocca: non passa adesso giorno che non stia qualche