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tivi Cristiani al Paradiso. Secondo loro, il sommo della sapienza umana, anzi la sola e vera scienza dell’uomo è l’Antiquaria. Non ho ancora potuto conoscere un letterato Romano che intenda sotto il nome di letteratura altro che l’Archeologia. Filosofia, morale, politica, scienza del cuore umano, eloquenza, poesia, filologia, tutto ciò è straniero in Roma, e par un giuoco da fan- ciulli, a paragone del trovare se quel pezzo di rame o di sasso appartenne a Marcantonio o a Marcagrippa. La bella è che non si trova un Romano il quale realmente possieda il latino o il greco; senza la perfetta cognizione delle quali lingue, Ella ben vede che cosa mai possa essere lo studio dell’antichità. Tutto il giorno ciarlano e disputano, e si motteggiano ne’ giornali, e fanno cabale e partiti, e così vive e fa progressi la letteratura romana. Quanto a me, alcuni di costoro mi conoscevano avanti il mio arrivo, altri no. Quelli mi trattano molto bene, questi poco, come accade all’uomo nuovo, e massimamente ad uno che non s’è mai curato di farsi conoscere in questa città, e che non sa parlare della loro scienza favorita, o che s’annoia di parlarne. Cancellieri è insop- portabile per le estreme lodi che colla maggiore indifferenza del mondo dice in faccia di chiunque lo va a trovare: ed è famoso per questa brutta proprietà, che rende la sua conversazione affatto insignificante, non potendosegli mai credere. Monsignor Mai è tutt’altro da questa canaglia; è gentilissimo con tutti, com- piacentissimo in parole, politico in fatti; mostra di voler soddi- sfare a ciascuno, e fa in ultimo il suo comodo; ma quanto a me, non solo non ho che lagnarmene, anzi debbo dire che m’ha com- piaciuto realmente in ogni mia domanda, e che mi tratta quasi con rispetto. Dopo il mio arrivo è uscita la sua Repubblica,2 la quale è una bella cosa, e molto lodata da chi la capisce, come biasimata dal partito contrario a Mai. Presto uscirà il Fronto- ne5 accresciuto del doppio da quel che fu nell’edizione di Milano, in modo che gran parte delle sue opere viene ad essere intera e senza lagune. Ho conosciuto il Cav. Marini Direttore generale de’ catasti, uomo coltissimo, il quale mi parlò subito di Lei, e de’ suoi affari al tempo dell’annona, ne’ quali anch’e- gli, come mi disse, ebbe parte;4 e mi dimostrò molta stima per