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umana. In una grande città l’uomo vive senza nessunissimo rap- porto a quello che lo circonda, perchè la sfera è così grande, che l’individuo non la può riempiere, non la può sentire intorno a se, e quindi non v’ha nessun punto di contatto fra essa e lui. Da questo potete congetturare quanto maggiore e più terribile sia la noia che si prova in una grande città, di quella che si prova nelle città piccole: giacché l’indifferenza, quell’orribile passione, anzi spassione, dell’uomo, ha veramente e necessariamente la sua principal sede nelle città grandi, cioè nelle società molto estese. La facoltà sensitiva dell’uomo, in questi luoghi si limita al solo vedere. Questa è l’unica sensazione degl’individui, che non si riflette in verun modo nell’interno. L’unica maniera di poter vivere in una città grande, e che tutti, presto o tardi, sono obbligati a tenere, è quella di farsi una piccola sfera di rapporti, rimanendo in piena indifferenza verso tutto il resto della società. Vale a dire fabbricarsi dintorno come una piccola città, dentro la grande; rimanendo inutile e indifferente all’individuo tutto il resto della medesima gran città. Per far questo, non è biso- gno uscire delle città piccole. Questo è veramente un ricadere nel piccolo per forza di natura. Veniamo alle prove di fatto. Lascio stare ch’io vedo la noia dipinta sul viso di tutti i mon- dani di Roma. Dirò solamente questo. Voi sapete che l’unica fonte di piaceri è l’amor proprio; e che questo amor proprio in ultima analisi si risolve o in ambizione o in sentimento. Quanto al sentimento, potete immaginare se una moltitudine dissipata che non pensa mai a se medesima, ne debba esser capace. Quanto all’ambizione, dovete persuadervi che in una città grande è impossibilissimo di soddisfarle. Qualunque sia il pregio a cui voi pretendiate, o bellezza, o dottrina, o nobiltà, o ricchezza, o gioventù, in una città grande è tanta soprabbondanza di tutto questo, che non se ne fa caso veruno. Io vedo tuttogiorno uomini che riempirebbono Recanati di se medesimi, e di cui qui nes- suno si cura. L’attirare gli occhi degli altri in una gran città è impresa disperata; e veramente queste tali città non son fatte se non per i monarchi, o per uomini tali che possano smisurata- mente soverchiare la massima parte del genere umano in qual-