Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/698

nati si trasportasse anche in Roma dove tutto è stabilito. L’ho per altro subito compreso, e per mostrarti quanto sento di qual sorte sia un tal disagio, non posso dirti altro se non che io qui conosceva benissimo che non avrei potuto reggervi per parecchie ore, e ogni sera ne partiva affaticato, e contento di finirla, quantunque sai se vi stava volentieri.1 Con tutto ciò permettimi di dirti, che quando si ha una camera pro- pria, un poco di franchezza, e sopra tutto la persuasione che in questo mondo la sola temerità è premiata, io sono di opinione che si possa riuscire a formarsi un piccolo ordine in mezzo a quel disordine. Per questo mi ha molto consolato il vedere la data della tua lettera che è di soli due giorni dopo arrivato: voglio lusingarmi che dopo i primi momenti la tua posizione sia molto migliorata. Quello di cui ti prego istantemente, è di non lasciarti abbattere, di non abbandonarti: conosco perfettamente tutto quello che ti dà pena anche indipendentemente dagli albergatori. Tu sei avvezzo ad annojarti, ma a modo tuo, non a quello degli altri: la necessità di dir tutto il giorno parole vuote ti tormenta, tu non sei ancora rotto a questa vita, io ne sarei un poco più esperto, e vi soffrirei meno. Ma il coraggio non ti deve mancare, e sta pur certo che quando vi è questo tutte le situazioni possono pas- sare. Alla fine per quanto io pensi, non vedo che ti possi lagnare: tu non hai perduto niente, e piuttosto hai guadagnato - sei pure in Roma; passeggio in strade popolate, un bel monumento al giorno da visitare, società numerose con varie probabilità d’incontri favorevoli, teatro - già sai che queste sono le mie condizioni per un vivere com- fortable. Perchè non esci da te? mi sembra che il timore di non ritro- vare l’alloggio non possa durare più che pochi momenti; cosi mi ha assicurato anche Babbo con cui ne ho discorso. Fa a mio modo: la prima bella mattina esci solo, e godi di smarrirti in Roma alla barba di tuo fratello che sta in letto mentre danno i più bei Soli del mondo per non saper dove andare. Ma io desidero e spero che questi consigli t’ar- rivino troppo tardi, e siano prima seguiti che dati. Ricordati qual è il vero modo per godere - ventre addietro ec. Bisogna che tu consi- deri il tuo viaggio, come un viaggio d’affari, di commercio, come tu vuoi: per un viaggio sentimentale come quello di Sterne fa d’uopo andare in posta, col suo cameriere, smontare alla locanda a proprie spese - Ti dico così perchè mi accorgo che tu esigi l’entusiasmo come un genere: caro amico, chi può esigerlo? non è per tutto rarissimo il trovarlo? - Giacomo mio sono costretto a terminare perchè questa lettera non è ostensibile, e devo consacrare l’altro mezzo foglio a que-