Sapete quanto io vi amo sinceramente, e qual spina mi sia stata
al cuore il vedervi sempre malcontento e di maPumore. Prego, ben-
ché indegna, il Signore e la cara nostra avvocata Maria SS.ma perchè
vi renda pienamente felice. Mostrate molta riconoscenza a Don Giro-
lamo, infinita al caro fratello Carlo e a Donna Marianna; per loro vedete
Roma, e ne godete quanto ha di bello. Abbiatevi moltissima cura, e
non trattate persone indegne. Vi ritorno mille saluti di tutti. Ama-
temi, e credete sempre all’affetto sincero della vostra affezionatis-
sima Madre che vi abbraccia e vi benedice.
Caro Buccio, ricevi i miei abbracci. Ho visto finalmente una tua
lettera data da Roma. Divèlliti quanto più puoi, pensando che deve
esser per due: dal canto mio sta’ sicuro che mi annoio per te ancora.
Spero di ricever oggi le tue nuove dirette a me, se pure hai ancora
trovato la tua testa, che dicevi di aver perduta per viaggio. Luigi assi-
cura che la mise sopra il baule: non so poi di quale parli. Addio; voglimi
bene. Mamma mi ha lasciato così poca carta! A quest’altro ordinario
dunque.
Ho ricevuto questa stessa sera la tua lettera, e mi metto subito a
scriverti. Così passo la notte, che in ogni modo sarebbe per me senza
sonno dopo l’inquietudine in cui m’hai messo. Seguirò poi in diversi
tempi fino al giorno della posta. Bisogna che ti parli prima di tutto
di una cosa che tu mi dici per ultimo: questa è che sullo stato dell’a-
nimo mio tu hai molti dubbj che ti straziano. Buccio mio, qual è il
mio stato te lo dirò, e tu devi imaginartelo, ma prima io domando a
te di qual sorte sono i tuoi dubbj? se tu pensi che io possa aver sof-
ferto e soffrire, non t’inganni, ma non ci abbadare, perchè già sai di
qual tempra io sono, e quantunque i giorni passati mi sembrasse che
non potesse darsi una pena maggiore della mia, adesso che tu mi rac-
conti le tue, mi pare di avere avuto tutti i torti. Lio però un sospetto
che i tuoi dubbj possano cadere sopra un’indifferenza di cui tu vogli
accusare il mio cuore confondendomi cogli altri. Se questo è, io ti per-