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452. Di Pietro Brighenti.
Bologna 8. Ottobre 1822.

Amico Veneratiss.0 Com’è mai possibile che non mi riesca di avere più vfe Lettere, dopo tante espressioni di bontà e di amicizia, delle quali mi ricolma- ste? La vra ultima è del 1. Marzo. Vi supplico a degnarvi di togliermi d’affanno col dono sospirato di alcune vfe linee. Vi prevengo avere fatte le solite spedizioni per voi delle opere Gior- dani, delle quali in giornata sono usciti Volumi Nove cioè dal V.° al XIII. e presto cominceranno ad uscire i primi quattro volumi. Voi mi dovete per residuo nostri conti a tutto oggi S. 1.20. che vi prego a rimettermi; ma più vi prego a scrivermi, e a certificarmi della vra grazia, la quale io spero non avere demeritata. E pieno di riverenza mi rinnovo

il vfo d.mo Servit. ed Amico
Pietro Brighenti
453. A Pietro Brighenti.
Recanati 14 Ottobre 1822.

Carissimo Amico. Io spero che voi non dobbiate credere che il mio grande affetto verso eli voi sia diminuito in verun conto, perchè sono stato lungo tempo senza scrivervi. Anzi co’ soli veri e sicuri amici io mi prendo questa confidenza di tacere alcune volte più a lungo dell'ordinario, perchè mi rendo conto che non mi dimenticheranno per questo, nè lasceranno d’amarmi, nè anche dubiteranno ch’io mi sia dimenticato di loro. Mando per la posta franchi paoli dodici ch’io vi debbo per gli ultimi due volumi usciti delle opere di Giordani, e paoli cinque che vi debbo per le poesie del Parini; in tutto se. 1.70. Il nostro Giordani che fa? E gran tempo che non ho più nuova di lui. Non so che pensi di me. Io l’amo e ricordo a me stesso tutti i giorni, come fo di voi. E forse fra poco potremo ricominciare a parlare insieme