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voi stesso, considerandola un poco: Anticamente Munichia era murata e abitata appresso a poco come la città di Rodi, compren- dendo nel circuito delle sue mura il Pireo ed i porti pieni d’arse- nali ivEÓjQia), come anche il magazzino delle armi, opera di Filone-, ed era capace (la detta Munichia) da potervi stanziare quat- trocento navi ec. La congiunzione xe, come vedete, corrisponde alle cose dette di sopra, e che nella vostra citazione mancano; ma senza loro il periodo non si regge. Vi ringrazio della notizia circa i versi del Missirini, e vi prego d’un altro favore. Costì si dovrebbe certo trovare in qualche libreria pubblica il Vocabolario della Crusca dell’edizione di Verona, accresciuta e proccurata dal Cesari. Vorrei che vede- ste se alla voce ingombrare è citato il seguente passo del Petrarca: Quel sì pensoso è Ulisse, affabil ombra, Che la casta mogliera aspetta e prega, Ma Circe amando gliel ritiene e ’ngombra. Petr., Trion. d’Am., cap. 3, vers. 22.3 Se è citato, tutto o in parte, vorrei che mi sapeste dire a qual § della detta voce, e sotto qual defi- nizione o significazione della medesima sia citato. I miei cordiali saluti alla Mamma, e all’Ab. Cancellieri. Carlo vi ritorna i suoi. V’abbraccio e sono il Vostro Giacomo Leopardi.

440. Di Gaetano Zavagli.
[Recanati, Da Casa 23 Maggio 1822I

Sig.r Conte mio Prie Stmo Sottopongo alla di lei correzione questi miei scritti che voglio final- mente fare stampare, per ciò che riguarda l’ortografia e la lingua, e la priego di non risparmiarli in nessun conto, e di rabberciarli alla meglio.1 Mi prendo questa libertà, perchè fui assicurato p[er] sua gen- tilezza che in ciò mi avrebbe favorito. Mi perdoni frattanto, e mi creda con parzialissima stima Di Lei D.° Obb. S.c V. Gaetano D. Zavagli Da Casa 23 Maggio 1822