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le inesplicabili bizzarrie dei Censori; i quali anche si sono divertiti a tenermi un volume sette mesi, e un altro tre, prima di darmi risposta. Ora ho sotto il torchio i Volumi IX. e XIII. ma il XIII. sarà il primo che avremo. Giordani nostro mi incarica di salutarvi tanto tanto, e di dirvi che è più di tre mesi che non ha vfe lettere. Egli mi scrive ciò in data 5. corrente.1 Addio, adoratiss.0 Amico. Vogliatemi bene, e credete che io sarò eternamente vfo obbl.mo Servo e Amico P. Brighenti

432. A Pietro Brighenti.
Recanati 1 Marzo 1822.

Caro Amico. Non bisognano scuse, dove io stesso vi do l’esempio di portarmi alla libera, come si conviene agli amici veri, e intanto solamente io sollecitai la vostra risposta, in quanto desiderava di sapere se quel manoscritto era o non era arrivato a buon termine: oltre al solito desiderio che avrò sempre delle lettere vostre. Di quello che mi dite in favore della traduzione, non posso altro che ringraziarvi, e non convenire; benché, par- lando sinceramente, convengo che le altre che ho vedute sono peggiori, e rivedendole ultimamente mi son riuscite da meno ch’io non credeva. Del Parini, quando non abbia ad essere con troppo vostro fastidio, gradirò molto che lo proccuriate da Milano, e lo mandiate per la posta, coll’avviso della spesa.' Intendo, come vi dissi, il tomo delle poesie, che mi par che si venda separato; se no, tutti due. Con questo ordinario spedi- sco franchi scudi 2,80 a saldo del mio debito p[er] le opere Gior- dani, cioè scudo uno di mio semestre anticipato, e paoli 18 per tre copie de’ tre ultimi tomi delle medesime. Di Giordani appunto mi dite alcune cose, ma non mi dite mica se gli avete scritto ch’io gli ho scritto, come vi scrissi. Fuor di burla, fatemi questo piacere di dirglielo, e che io ho sempre risposto alle sue,