e ringraziare V. S. della gentilezza che si compiace di usarmi.
Come riceva il manoscritto, avrò cura di leggerlo subito, non
per giudicarne, com’Ella dice, ma per conoscere e pregiare il
valor di V.S. nelle lettere latine. Letto che l’abbia, lo riman-
derò con ogni diligenza. V.S. mi favorisca de’ suoi comandi,
e m’adopri per suo
Devmo
421. |
A Ignazio Guerrieri. |
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Recanati 29 Ottobre 1821. |
Stimo Signor Canonico
Ho ricevuto coll’ultimo ordinario e letto accuratamente il
manoscritto di V. S. dove tutto è degno di molta lode, fuorché
il soggetto, o la scelta dell’originale. Desidero che la traduzione
ricuopra i mancamenti del primo testo, e che le mie Canzoni
col nuovo abito facciano più bella comparsa. Rimando il mano-
scritto, dove parecchi falli del copista, e segnatamente molte
negligenze nella punteggiatura, non isfuggiranno all’avvedutezza
di V. S. quando lo ripasserà, nè fa di bisogno ch’io ne l’avvisi.
E rendendole grazie di aver voluto ammaestrare le mie Can-
zoni, contro il merito loro, nella favella de’ nostri padri, me
le professo particolarmente obbligato, e desideroso dell’oppor-
tunità non di sciogliermi da questa obbligazione, ma di darmi
a conoscere cogli effetti
Suo Devmo Obblmo Sfe
Caro amico. S’io vi ho fatto sospirare, voi non mi avete fatto
ridere, e dopo la pasqua della vostra quaresima, io ho dovuto
aspettare la Pentecoste. Avete fatto bene a rispondermi adesso,