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Milano, e gli ho risposto che mi avvisi quando torna in patria, perchè voglio andare a trovarlo. - Come dite vero! Questo mondo è pur la brutta e detestabile cosa. Beati quelli che non se ne accorgono: ma noi pur troppo non siamo in questo numero. Vorrei pur sentire che una volta usciste di codesto scoglio, e daste una scappata a Bologna. Molti mesi fa me ne daste speranza. Io riceverei una ineffabile conso- lazione a vedervi, e abbracciarvi, e spero che voi stesso avereste buon frutto di letizia a divagarvi un poco fra gli studiosi e i dotti della nostra città. Venite: io vi farò da Cicerone; ci sfogheremo insieme delle umane tristizie; e chi sa che qualche volta ancora non ne ridessimo. Unica cosa (come ben dite) che sarebbe ragionevole, se pur si potesse farla. - Ho da salutarvi per parte del Conte Trissino, che mi dice di non scrivervi, temendo essere importuno. Un mese fa conobbi suo fratello che trovai persona molto gentile. Io sono in un mar di faccende, per- chè il più grande affare è l’aver da fare per vivere. Ma ricordatevi che ciò non mi rende nè meno care nè meno necessarie le vfe lettere. Scri- vetemi adunque, e consolatemi: e ritenete, che dico io pure ciò che dice Gozzi: scrivetemi che le vostre lettere mi sono oro. Addio caro amico. Permettimi che mi getti fra le tue braccia, e ti stringa al mio petto con la più tenera amicizia. Addio.

il tuo Serv. e Amico
Pietro Brighenti
412. A Pietro Giordani.
Recanati 6 Agosto 1821.

Mia cara anima. Non mi dici se a Milano o altrove io t’ab- bia a rispondere. Ma son certo che rispondendo non ti fo cosa discara, sebbene ti prego che non pigli troppa fatica a scrivermi, e basterà ch’io possa intendere qualcosa delle tue nuove o da te o da Brighenti. E qui mio Zio, quel March. Antici che tu conoscesti fra noi, tre anni sono. Ti manda mille saluti, e legge le cose tue con diletto e maraviglia indicibile. Paolina andrà sposa a Sant’Angelo in Vado, a poche miglia da Urbino. Ti salutano ella e Carlo teneramente. Oh il bello ed utile e singolare dise- gno che mi descrivi! Oh quanto volentieri discorrerei teco di que-