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Addio eccellente amico, e uomo raro, e ammirabile. Ricordatevi che Voi siete e sarete sempre da me amato e riverito come il bene e il conforto principale che io mi abbia nel mondo: tanto apprezzo le virtù vostre, e riposo nella vra preziosa benevolenza. Addio.

il vro svisceratissimo Amico, e Servo
Pietro Brighenti
405. Di Ferdinanda Melchiorri.
Roma 13. Giugno 1821.

Mio caro Giacomo. Dirai che mi sono dimenticata di te p[er]chè più non ti ho scritto da tanto tempo, ma non è vero il mio affetto è spre lo stesso e la memo- ria di te è spre la sollecitatrice del med.° Se non ho scritto, molte volte è stato effetto di quell’incomodo di occhi che mi rende pigris- sima, molte di malinconia, e molte di qualche briga che sembra pro- prio assalirmi ne’ giorni di Posta; ttavia non ne abbi a male e se qual- che volta và troppo a lungo il mio silenzio scuotilo con scrivermi e così sarò immancabile nel risponderti. Non ho trascurato neppure il tuo affare ma per mia disgrazia non per anco mi si apre strada a favo- rirti. Confida in Dio e spera che Esso non ti abbandonerà, se sai qlche cosa scrivimi che farò di tto per consolarti. In quanto a me me la passo al presente di salute bene, ma di spirito molto melanconica, l’allonta- namento di mio Fratello e sua Famiglia, ha di più accresciuta la med.1' che al certo in qualche momento era meno forte colla loro compagnia, il mio cuore non ha risentito più pace dopo ciò che lo ha ferito, la sente però nella rassegnazione alli divini voleri, se non fosse accaduta qta per me terribile perdita, io sarei stata trà voi nell’estate, ma il mio dolore non mi ha permesso di venire sebbene ne sia stata tanto solle- citata da Vito, p[er]chè ero certa che l’avvicinamento a que’ luoghi ove ogni cosa mi avrebbe rammentata la cara mia Madre, avrebbe egual- mente oppresso il mio cuore e quindi pregiudicata la mia salute che è stata abbastanza alterata da qto colpo, ho dque riportato ad altro tempo il piacere di rivedere, altri oggetti a me cari trà quali conto voi per uno de’ primi. Caro Giacomo datemi la consolazione di sentirvi bene, e scrive- temi qlche volta. Salutate caramente vro Pfe la Mamma li Fratelli la