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Io le ho voluto manifestare la cosa nel suo vero lume, affinchè Ella possa risolvere ciò, che stimerà più conveniente. Dal suo Sig.r Zio riceverà alcune mie bagattelle, che hanno biso- gno di tutta la sua indulgenza, per ottenere il suo compatimento. Non dee in esse valutare, che la mia premura di darle de’ nuovi attestati dell’altissima stima, pieno di cui mi pregerò sempre di protestarmi suo Umo Obblmo Servitore Francesco Cancellieri Roma 4 Aprile 1821

395. Di Ferdinanda Melchiorri.
Roma 7. Aprile 1821.

Caro Giacomo. _Per tranquillizzarvi sul rapporto della mia salute scrivo due soli versi pche non ho potuto oggi farlo, io sto meglio e il sangue levato mi ha giovato assai, domani incomincio una purga di latte di somara, che spero mi gioverà perfettamente, vi ringrazio senza fine caro Giacomo per la premura che vi prendete della mia salute conosco da ciò il vro affetto per me. Nulla poi mi dovete per tto il resto vorrei le mie pre- mure vederle realizzate. Non ho potuto vedere ne scorsi giorni una Persona dalla quale speravo sapere qlche cosa. Avrete a quest’ora avuto risposta da Monsig/ Mai, secondo qlla regolatevi e se credete scrivete pure al Seg.no di Stato forse potrebbe giovare, io però gli farò rinno- vare le istanze da altra Persona. State di buon animo. Iddio è buono, e ci consolerà: Amatemi e siate certo di essere corrisposto. Addio. La vra Affettuosa Zia.

396. A Giulio Perticare.
Recanati 9 Aprile 1821.

Caro e desiderato Amico Non vorrei molestarvi colle parole. Ma parendomi che la vostra elegantissima e cordialissima domandi pure qualche rispo- sta, rispondo.