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Di Francesco Cancellieri. |
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Veneratissimo S.r Conte
Niuna cosa potrebbe riuscirmi più grata che quella di conoscerla
personalmente, e di poter godere della sua piacevole, ed istruttiva con-
versazione; e mi stimerei veramente fortunato di poter in qualche modo
contribuire a farle conferire lo Scrittorato della Lingua Latina, nella
Biblioteca Vaticana, che lo chiamasse a stabilirsi in questa città. Ma
10 divenuto un Cronico, sempre inchiodato in letto, dove mi trovo
per le mie piaghe, fin dal principio di Novembre, non posso lusingarmi
ili poter più del degnissimo S.r Marchese Antici suo Zio, che è libero
a poter girare a fare i necessari impegni, e che gode giustamente, per
tutti i riguardi, tanto maggior credito.di me. Nondimeno per fare dal
canto mio tutto quello, che posso, per compiacerla, ho fatto parlare
in di Lei favore, con la maggior premura, a Monsignor Mai, il quale
so, che ha gran concetto di Lei, e che prevedo, che godrebbe moltis-
simo, di averla in sua compagnia. Debbo però notificarle, che essen-
dosi data la giubilazione ad Americo Assemani, ed a Michele Carega,
ì- stata sospesa la collazione del posto di Scrittore di Lingua Latina,
11 quale, allorché si dovrà conferire, è stato già promesso al S.r Anto-
nio Nibby, con viglietto di Segreteria di Stato, procuratogli dal Cav.r
Tralinski, Ministro di Prussia.
Ma per manifestarle la verità, non mi sembra adattato cotesto
impiego, che non frutta, che soli diciotto Scudi il mese, senza la Casa,
e senza verun incerto, ad uno della sua nobile condizione. Ella dovrebbe
sedere vicino ad Amari, a Lanci, a Santucci, a Molajoni, che sono per-
sone private, a Lei molto inferiori; e Le sarebbe di grande incommodo
di andare fino alla Vaticana, nelle giornate fredde, e piovose delPIn-
verno. E poi, quanto di più le sarebbe necessario per la sua commoda
sussistenza? Avendo Ella parentela coll’Eccma Casa Mattei, troppo
disdirebbe, che si fosse procacciato un impiego, che si cerca dai biso-
gnosi di sussidio per vivere. Ella dovrebbe venire in Accademia Eccle-
siastica, per farsi merito per qualche anno, e per poi mettersi in Prela-
l ura. Allora ci sarebbe il suo decoro; e con le sue aderenze potrebbe
procurarsi la provvista di qualche Canonicato, per non dispendiare in
lutto la sua Famiglia nel suo mantenimento.