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378. Di Natanaele Fuctt.i.
Roma 14. Febbraro 1821.

Stimo Sig.r Conte Eccola servita interamente. Di quanto piacere mi sia stata la tenue commissione1 non sò esprimerlo. Da ciò m’assicuro che godo anche lontano la sua Padronanza, e che Ella non mi ha dimenticato. Se più spesso volesse graziarmi de’ suoi comandi nè [sic] proverei un mag- gior contento. Sono associato fin da Decembre al Raccoglitore Milanese. Se gra- disse leggerlo, lo manderei a Recanati perchè dopo che lo ha letto, l’in- viasse per la posta sotto fasciatura a croce al Sig.r Gaetano Felici a Fermo per Campofilone mio carissimo amico a cui hò promesso. Il primo quaderno che aspetto di giorno in giorno l’avrò per la posta, e poi mi saprà dire se debbo continuare a mandarglielo. Mi sono asso- ciato per Felici, giacché qui in Roma lo leggo sempre alla Biblioteca Angelica; che viene periodicamente con la Bibliot. Italiana. Mi riverisca il suo Sig.r Fratello. Mi continuino ambedue la loro benevolenza. Io sto benissimo; godo assai del ben essere di Loro. Mi favorisca presentare i miei più distinti rispetti al degmo Sig.r Mar- chese D. Girolamo Antici, ed al Sig. Cav. Giuseppe. Mi comandi libe- ramente, e mi creda

Suo Umo Dmo Oblmo Servo
Natanaele Fucili
379. Di Antonio Fortunato Stella.
Milano 14 febb. 1821.

Signor Conte preg.mo Più volte ho detto fra me: Ed è possibile che il conte Monaldo Leo- pardi, da cui ho ricevuto cotante gentilezze, e mi si è mostrato cotanto virtuoso, sia un uomo non giusto e non civile? Se considero le tante lettere che gli ho scritto, le quali sono rimaste senza risposta, e princi- palmente considero la cambialetta che più volte gli è stata presentata