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di scrivermi almeno un sommario di quella lettera. Fatemi que- sta grazia, e sostenete questa fatica per amor mio: che ve ne sarò sommamente grato. L’avervi spedita la lettera p[er] Giordani, aperta, se vi è dispiaciuto come segno di cerimonia, vi sia grato come segno di confidenza, perchè tale io voleva che fosse. Ilo poche cose che mi prema di tener celate a chicchessia, ma cogli amici pari vostri, non ho segreto nessuno. E sono così certo che qualun- que confidenza fatta a voi, sarebbe come non fatta; quanto era già certo, ed ora lo sono anche per la vostra testimonianza, che voi non avete voluto leggere quella lettera. Permettetemi dun- que di trattarvi senza far differenza tra voi e me, perchè così porta la mia natura, e la stima e l’amore ch’io vi professo. Conosco in genere il Giornale Arcadico, ma non l’ho; e prima della vostra ultima non aveva notizia dell’articolo che mi riguarda. Della informazione sulla B. Universale, vi avrò sommo obbligo. Seguite ad amarmi, cioè a corrispondere alPamor mio, che non può nè mancare nè scemare. Il vfo Leopardi

374. A Leonardo Trissino.
Recanati 26 Gennaio 1821.

Veneratiss. Sig. Conte. Ricevo la sua graziosissima dei 12. Le mie de’ 13 e 23 di Ottobre che rispondevano alle sue pre- giatissime de’ 6 e dell’ultimo di Settembre, non so se le sieno state recapitate. Ma V. S. mi contrista dicendo che non mi scrive frequentemente per non darmi noia. S’Ella non mi crede inca- pace d’ogni retto giudizio e gusto, non deve pensare ch’io non desideri il commercio delle sue lettere quanto si possa dire. Seb- bene le obbligazioni che ho con V. S. sono già grandissime, tut- tavia saranno maggiori quanto le sue lettere saranno più fre- quenti. V.S. non mi dà notizia veruna della salute sua. Spero che sia conforme al mio desiderio. Della mia non ho cagione