Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/582

347. A Giulio Perticare.
Recanati 30 8.brc 1820.

Sig. Conte mio carissimo e stimatissimo. Poco dopo la mia prima lettera alla quale rispondeste graziosamente quest’anno passato, io ve ne scrissi altre due, alle quali non rispondeste. Ma non mi dolgo che non voleste gittare in benefizio d’un solo quel tempo che spendevate in vantaggio di molti. Non so già se voi siate ora meno occupato. So bene ch’io non ho minor desiderio delle vostre lettere, nè minor disposizione di soppor- tare il vostro silenzio, e rassegnarmi al piacer vostro quando non me ne vogliate soddisfare. Vi mando pochi versi1 che ho pubblicati recentemente. Nel che non vedrete altro che la memo- ria che ho di voi. Se bene avrei caro che foste obbligato a ricor- darvi di me per altri motivi, a ogni modo, giacché mancano tutti gli altri, sovvenitevi di me per questo solo, ch’io non mi dimen- tico di voi.

348. A Giuseppe Grassi.
Recanati 3 Novembre 1820.

Pregiatissimo Signore L’anno addietro ebbi occasione di scrivere per la prima volta a V. S. e come la gentilezza della risposta mi diede animo a cre- dere ch’io mi potessi vantare della sua benevolenza, così mi stava a cuore che questa non si scemasse o mancasse per disuso e obbli- vione. Tanto che ho sempre desiderato e aspettato che soprag- giungesse l’opportunità di confermarla. Ora mi si dà un’occor- renza simile alla passata, e mando a V.S. pochi miei versi,' ch’Ella giudicherà secondo il merito loro, ma gradirà secondo l’amorevolezza sua. E le ridurranno a memoria questo buon ser- vitore che quantunque lontano e sconosciuto di persona, proc-