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cari, potrebbono servirvi più di ogni altro. Vedete che Perticali ha ottenuto di essere giudice a Pesaro, senza che abbia egli mai fatto car- riera legale: molto più dovrebbe potere collocare un Letterato ad un posto di Letteratura. Vorrei che mi diceste con la libertà dell’amicizia, se in caso di pre- garvi ad accogliere la dedica della ristampa di una qualche prosa di giordani, voi sareste per aderirvi. Sappiate che vi sarebbe progetto di una raccolta intera di tutte le cose di giordani, indirizzandone cia- scuna in particolare a qualche degna e brava persona, giacché non essen- dovi paese che permetta la stampa di tutte, si farebbono eseguire quà e là isolatamente, e poi si raccoglierebbono dopo in varj tomi. Spero che qualunque sia in proposito il pensiero vostro, vorrete compiacervi di non comunicare ad alcuno questo progetto, che dovrebbe eseguirsi con tutta secretezza. Addio mio degno amico, e Signore. State certo che io vi amo, e vi stimo, e che l’amarvi, e lo stimarvi è un bisogno del mio cuore, che non cesserà mai. Addio.

il vro obb.mo Servit. e Amico
Pietro Brighenti
344. Ad Angelo Mai.
Recanati 27 Ottobre 1820.

Con questa saranno due copie di una mia canzone indiriz- zata a V. S. le quali avrei mandate prima, se non fossero state molti giorni ad arrivarmi. V.S. conoscerà ch’io non son degno cantore delle sue lodi; ma compenserà il difetto dell’ingegno colla riverenza e amorevolezza verso Lei, nelle quali presumo di non cedere a nessun altro. La canzone fu scritta nei primi giorni di quest’anno, mentre ferveva la fama del suo magnifico ritrovato ciceroniano. E certo che i versi miei non sarebbero dispregevoli se avessero corrisposto al sentimento, alla maravi- glia e all’intenzione. V. S. m’adopri, non dirò quanto io vaglia,

ina secondo la misura del mio desiderio.
Giacomo Leopardi