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Delle mie prime canzoni non mi restavano altre copie in buona carta, che quelle ch’io vi spedii. Ma sappiate ch’io mi contento facilmente, e senza dubbio mi contenterò delle legature che avete fatte eseguire. Quando mi avrete informato delle altre spese occorse, vi spe- dirò l’importo del Foscolo, delle legature, e del 2do semestre di associaz. all’Abbreviatore. Il piego diretto in Ancona credo che lo manderete per mezzo degli spedizionieri. Già s’intende che le occasioni particolari non sono comuni, nè facili a trovarsi. Fatemi la grazia di dire al nostro Giordani che alla sua ultima dei 18 di Giugno risposi con una lunga lettera smarrita al solito.1 Ma che le sue non vanno a male, e perciò, se non gli è grave, me ne consoli di quando in quando. Che gli scrivo oggi, e perchè verisimilmente non riceverà la lettera, lo avverto per mezzo vostro, che mio padre non mi sconsentirebbe la catte- dra in Lombardia, e probabilmente neanche l’assegno. Che io poi, dovendo continuare a vivere, non ho altro desiderio che di uscir di qua, in qualunque modo, e questa via ch’egli mi pro- pone, è adattatissima. Sicché ringraziandolo del pensiero, aspet- terò da lui qualche nuova in questo particolare. Non dimenticate, vi prego, di fargli aver copia della mia Can- zone, e se potete, le cinque che vi scrissi. Eccomi sempre a domandare e a darvi noia. Come vi con- traccambierò? Questa è la quistione ch’io vo meditando tutto il giorno. Mio caro amico, mi consolo della salute migliorata, e mi dolgo della sventura che ti perseguita. Bisogna farsi core alla meglio, e conservare la speranza. Finalmente questo mondo è un nulla, e tutto il bene consiste nelle care illusioni. La spe- ranza è una delle più belle, e la misericordia della natura, ce ne ha forniti in modo, che difficilmente possiamo perderla. A me resta solamente per forza di natura. Secondo la ragione dovrei mancarne affatto. Ma viviamo giacché dobbiamo vivere, e con- fortiamoci scambievolmente, e amiamoci di cuore, che forse è la miglior fortuna di questo mondo. La freddezza e l’egoismo d’oggidl; l’ambizione, l’interesse, la perfidia, l’insensibilità delle