di questo mio parere, giacché oramai credo che tutto sia falso
in questo mondo, anche la virtù, anche la facoltà sensitiva, anche
l’amore. Ma tuttavia perchè siamo lontani, mi pare che se fos-
simo vicini ci consoleremmo scambievolmente. Caso che que
sta e la passata mia si smarrissero, scrivo a Brighenti che ti avvisi
di tutte due. Paolina e Carlo ti amano e compatiscono somma
mente. Non ti affaticare a scrivermi, ma semplicemente fammi
arrivare delle tue nuove. O mio caro e diletto amico, già non
eravamo fatti per la felicità. Ma tu scordati un momento delle
tue disgrazie in questo amplesso che ti dà con tutta l’anima un
povero e sciagurato e amorosissimo giovane, incerto di ogni altra
cosa fuorché d’esser sempre infelicissimo e di amarti perpetua-
mente. Addio
308. |
Di Pietro Brighenti. |
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Sig.1' Conte Padrone e Amico veneratiss.0
Coll’ordinario ultimo ho ricevuto la pregiata sua del 9. unitamente
agli S. 7.60. per la edizione della sua Canzone, la quale Lo Stampa-
tore ha subito intrapreso di stampare. Vi saranno le 6. copie in quarto,
com’EIIa desidera. Ho fatto i di lei saluti all’amico giordani, a cui ho
scritto.
Riguardo alle Lettere che io proposi, ch’Ella volesse pubblicare
potrebbono essere tanto delle già scritte, quanto di altre ch’Ella appo-
statamente si volesse dare la pena di scrivere, e riguardo alle prime,
chi sa, che Ella non potesse ridurle in guisa da non dispiacere alle per
sone, che vi si nominano. Intanto le rinnovo le mie scuse dell'ardir
mio, e tutto attribuisca al desiderio che ho della sua gloria.
Mi perdoni se scrivo poche righe. Sono da tre giorni incomodato
di salute, e ora La febbre (di costipazione) non mi ha ancora Lasciato
del tutto! Spero che le invierò quanto prima una copia della Canzone.
Mi ripeto in fretta, e con tutto l’animo
il suo dev.mo Serv.c e Amico
Pietro Brighenli