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Tengo poi 15. copie delle dette Canzoni appresso di me a sua dispo sizione. Io La supplico con tutto L’animo a darmi nuove migliori della di Lei tranquillità, perchè non so dirle come io peni di saperla così mal contenta. II suo Sig.r Padre si duole di un tale (che non nomina) al quale pare ch’Egli attribuisca tutto il mal’umore che è nato nella fami glia. Ella saprà chi è, e potrà regolarsi. Io certo non saprei imma- ginarlo.5 A suoi comandi, e supplicandola di conservarmi la preziosa sua gra- zia, in fretta in fretta mi riprotesto il suo dev.mo ossq.mo Serv.c e Amico a. Pietro Brighenti

306. A Pietro Brighenti.
Recanati 9 Giugno 1820.

Stimatiss. Signore e Cariss. Amico Spedisco con questa franchi gli se. 7.60. che V. S. mi accenna nella sua del primo corrente, arrivatami coll’ultimo ordinario. Desidererei, se fosse possibile, che V.S. facesse tirare 6. copie della mia canzone in quarto, o nella stessa carta velina, o in qua- lunque altra di scelta qualità, compiacendosi poi di significarmi l’aumento della spesa che dovrà occorrerne. L’uomo di cui mio padre si lagna, è tale, che neppur io ardi- sco di nominarlo pel rispetto e l’amore ch’io gli debbo.1 Ma mio padre se voleva dei figli contenti in questo stato, dovea generarli d’altra natura, ed ora non dovrebbe imputare a per- sone venerabili e rinomate in tutta l’italia, quello ch’è neces- sità delle cose evidentissima a tutti, fuorché a lui solo. Io la ringrazio di cuore dell’affetto che V. S. dimostra consi- gliandomi graziosamente di pubblicare un tomo di lettere, lo non so se ella intenda delle già fatte, o di altre da farsi a posta perchè le già fatte, quantunque io ne abbia in qualche numero scritte con una certa attenzione, non so se quelli a cui le ho indirizzate mi saprebbero buon grado s’io le pubblicassi. E gene-