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Non si maravigli se mio padre non le risponde. Non lo fa per voler commettere una inciviltà, ma per pigrizia, e perchè suol cominciare le cose con calore, e lasciarle per freddezza. Come la sua, così ha tralasciato la corrispondenza di cento al- tre persone indegnissime di questa trascuraggine. Ed è suo vec- chio costume, che quando ha omesso una o due volte di rispon- dere, allora sentendosi in colpa, neanche apre più le lettere di quella tal persona, volendo godere in tutto e per tutto della sua santa pace. Per la qual santa pace fa godere a me questa spaven- tosa vita. Ho veduto con gran dispiacere che il ritiro della mia com- missione le reca disturbo. Che però io non potessi prevederlo, V. S. consideri. Ella non faceva difficoltà di dimezzare, anzi più che dimezzare l’edizione, nel qual caso, se la difficoltà non doveva essere intera, almeno pareva che dovesse restarne gran parte. Di più V.S. mi proponeva gentilmente di pubblicare le mie canzoni nell’Abbreviatore, e per conseguenza di rinunziare a una stampa a parte. Onde io mi credei tuttora in tempo da disdire la commissione. Ma ora che V. S. mi avverte dell’inco- modo ch’Ella ne soffre, io rifletto che la canzone nello strazio ec. non la posso pubblicare in opposizione al desiderio di mio padre, e molto meno col di lui danaro. Dall’altro lato se anche la Canzone è di poco merito, ella è venuta dal cuore, e io non voglio abbassarmi a chieder danaro a mio padre, per le altre due, dopo ch’egli ha fatto strage delle tre prime, e questo per paure da fanciulli, e per massime da duecentisti. Rimane ch’io stampi col mio danaro la Canzone del Mai, e per questo motivo la prego ragguagliarmi della spesa occorrente per pubblicarla nella forma e condizioni già convenute per le altre, con premettervi la Let- tera che le accludo.1 E dietro la sua risposta, io credo di po- terle spedire il danaro a posta corrente. V.S. potrebbe farne tirare un numero di copie sopraffine maggiore del convenuto per l’addietro, affine d’impiegare la carta provveduta per una stampa più considerabile. Il titolo sarà, Canzone di Giacomo Leopardi ad Angelo Mai, e dietro al frontespizio verrà la detta Lettera che le includo. Ma la prego ancora a compiacersi di voler fare