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I EPISTOLARIO-I820 Ì serio di tutte le anime capaci d’entusiasmo.4 I divertimenti e le distrazioni, se anche non fossero di mio genio, sono per sen- limento di tutti quelli che mi conoscono, il solo rimedio che resti alla mia salute già distrutta, senza il quale io vo a perire i- consumarmi inevitabilmente fra poco. V. S. mi ami e si conservi, e mi saluti caramente il nostro ! Giordani.

Dmo Servitore ed Amico
Giacomo Leopardi

Alle ragioni di mio padre contro la mia prima canzone ine- dita rispondo con un solo esempio fra i milioni che se ne tro- vano, e che avrei anche in mente. Il Verter di Goethe versa sopra un fatto ch’era conosciutissimo in Germania, e la Caro- lina e il marito erano vivi e verdi, quando quell’opera famosa fu pubblicata. Ebbene? Ma se volessimo seguire i gran prin- cipii prudenziali e marchegiani di mio padre, il quale, come ho detto, non ha niente di mondo letterario, scriveremmo sem- pre sopra gli argomenti del secolo di Aronne, e i nostri scritti reggerebbero anche alla censura della quondam Inquisizione di Spagna. Il mio intelletto è stanco delle catene domestiche ed estranee. joo. Del Direttore dell’« Abbrevi atore». Bologna 5 Maggio 1820. Circolare dei Compilatori dell’Abbreviatore Ci facciamo un dovere di avvertirla, o Signore, che nella sera di jcri è andato in iscena a questo teatro della Comune lo spettacolo in Musica Semiramide col ballo la Vestale. L’incontro dell'opera è stato fortunato, ma meno che mediocre quello del ballo. Ciò nonostante tutti (.'Ji agenti teatrali sono stati applauditissimi, e fra’ questi fù la distinta Sig." Bassi la Musica del Sig.r Mayerbergh è ricercata, ma senz’ef- Ictto. Il vestiario, e le decorazioni dell’opera sono magnifiche: infe-