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scheduna, come io aveo fatto ne’ due libretti separati, ovvero semplicemente il titolo di Canzoni ec. Mi perdoni questa lunga e importuna diceria, e si accerti della mia profonda riconoscenza, anzi della maraviglia ch’io provo nel trovar tanta cordialità, essendo cosa nel mondo così straor- dinaria. E mi creda di vero cuore

Suo Dmo Obblmo Sre ed Amico
Giacomo Leopardi
285. Di Pietro Brighenti.

Sig.r Conte Amico veneratiss.0 Prima di ogni altra cosa, debbo avvertirla, che a pag. 40. del di Lei manuscritto, strofa decima verso 4. si Legge così: «Tutti tuoi pari andran fra morti». Questo verso mancherebbe di misura. Sarebbe mai, che dovesse dire «Tutti tutti i tuoi pari andran fra morti?»1 Ella abbia la bontà d’istruirmi su questo particolare. Vengo ora alla compitissima sua del 25. scorso mese, da me rice- vuta col corriere ultimo. Io credo che potrò assolutamente combinare in modo di sua piena soddisfazione. Ho già parlato con lo Stampatore per le di Lei Canzoni, onde Liberarla dalla noja dell’esito, procurando che il medesimo si addossi a proprio conto la edizione. Vedo, che quante volte Ella si incarichi, come mi scrive, di acquistarne un numero di copie, l’affare và a combinarsi. Intanto Ella avrà il vantaggio di avere ristampate anche le altre due, e sarà certa che La edizione circo- lerà per Italia, com’è troppo giusto. Non si è ancora stampato alcun foglio, perchè si aspetta una rimessa di bella Carta: essendoche in Bolo- gna non si fabbrica che carta dozzinale, e non velina. Ella non dubiti però che io non abbia tutta la premura per servirla il più prontamente che sarà possibile, e con la maggiore diligenza. Le dirò di mano in mano lo stato della edizione, e appena compiuta gliene manderò un’esem- plare [sic] per la posta sotto fascia.