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Addio carissimo giacomino: per pietà dammi qualche notizia di te e de’ fratelli: vedi che son più di due mesi che io ne manco. Ti abbraccio con desiderio ed amore insaziabile. Addio addio.

281. Di Pietro Brighenti.
Bologna 19. febbraro 1820.

Veneratiss.0 Sig.r Conte Padrone osservand.""’ Sono otto giorni, che io risposi già alla venerata sua, con La quale m’incaricava di far seguire La Stampa delle pregiate sue Canzoni. Rimango sempre in dubbio se quella mia risposta le sia giunta, onde credo opportuno di spedirle questa mia col mezzo postale della conse- gna. Ieri sera ebbi finalmente il manuscritto approvato da chiunque occorre. Esso' aveva incontrato qualche ostacolo alla Polizia, giacché La prima Canzone ha per argomento un fatto, il quale è accaduto qui giorni sono, ma con altre circostanze. Però mi recai di persona dal Sig.r Direttore, e dati gli analoghi schiarimenti il M.s venne firmato. Nella precitata mia dello scorso Sabbato 12.1 and. io L’aveva informata delle diverse particolarità della edizione, non che del prezzo, che per ultimo ristretto mi venne dal Libraio fissato in S. 20. com- preso stampa, Cartoncini ec. Ora sentirò da V. S. Illma le di Lei risso- luzioni in proposito: ritenuto sempre che le copie saranno 240, e più 16. in carta velina soprafina. Allo Stampatore sarebbe venuto in pensiero di tirarne altre 250. copie per proprio conto, aggiugnendovi le due precedenti Canzoni già da Lei pubblicate con Le stampe di Roma. Ciò per altro dipenderà dal permesso ch’Ella fosse per concedere, giacché non essendovi que- sto, non si eccederà minimamente La commissione. Io attenderò i di Lei ordini, mentre pieno di riverenza mi rinnovo suo um.mo devot.mo Serviti e A.° avv. Pietro Brighenti