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giamente. Ella ben vede che le virtù morali ci gioveranno anche nel l’altra vita; ma che i pregi letterarii veramente finiscono con questa passeggiera esistenza, e che tutto si seppellisce nella tomba quanto si è imparato e acquistato. Perciò di grazia non si occupi presentemente, come oltre me ne la pregheranno e consiglieranno tutti gli Amici. Quanto alle lettere che V.aS.a mi annunzia sopra le piccole mie cose (benché mi sia estremamente lusinghiero che un tal ingegno come la S.V.a se ne voglia occupare) io di nuovo la prego a non occuparsi innanzi che stia meglio. Io pure tengo i miei esemplari postillati, con correzioni, variazioni, giunte ecc. ciò che in parte coinciderà con le di Lei osservazioni. Sono tuttavia persuaso che Ella abbia de’ bei pen- sieri, e tutto degni delPeminente di Lei ingegno. I miei pochi scritti si ristamperanno, e tutto vi sarà migliorato. Vengo alla di Lei richie- sta. Io non so bene ancora se le mie cose romane si stamperanno a conto del Governo, o di privato stampatore, o mio. In tale incertezza è impossibile che io me le offerisca di mandarle i fogli sciolti; oltrec- chè non so ancora quando si comincierà. La S.aV.a vede per se evi- dentemente l’ostacolo ossia l’impossibilità della esibizione nel punto presente; ma di ciò si potrà discorrere in appresso. Gradisca intanto i miei più affettuosi ossequi A. Mai

275. Di Ferdinanda Melchiorri.
Roma 2. Febb.° 1820.

Caro Nepote. Fio tardato qta volta a scrivervi ma sapete che sono stata in qto intervallo di tempo poco bene, e poi ne scorsi ordinarli assai occupata da Lettere che a dirvi il vero non sò neppur io come, ma tte assieme mi hanno assalita di modo che l’altro ordinario ne scrissi sino a 10., e quasi tte in risposta. Sapete pure che li miei occhi hanno coi vfi una certa relazione e per conseguenza soffrono alla soverchia applicazione quindi non ho potuto attendere a scrivere a voi come ne avrei avuto il più gran piacere. Ora che ho dato sfogo a ttciò che è convenienza voglio darlo un poco al mio cuore e scrivendo a voi mio Caro Gia- como rallegrarmi. Sì mi rallegro allorché [sic] mi trattengo con un’a- nima sensibile come la vfa e con una persona che sente la dolce attrat- tiva dell’Amicizia. Sebbene io non vi ho scritto da qlche tempo pure