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I frammenti omerici trovati dal Mai (circa 700. versi) hanno il pre- gio di un’antichità di 600 anni maggiore di qualunque più antico mano scritto omerico. E questa grande antichità accresce molta autorità alla Volgata lezione; dalla quale poco o nulla discordano. Le 526. pitture interessano la storia delle arti cadenti, e conservano molte vestigia dei costumi antichi. Il più importante sono i commenti da lui trovati in altri codici. Sai che Villoison che trovò i commenti all’Iliade nella Mai- ciana, girò invano il levante, e non potè mai trovar nulla sulla Odis- sea: questi commenti trovati dal Mai, che sono estratti o compendii di commenti più ampii, e portano di mano in mano i nomi de’ loro primi autori, si vedono fatti da quegli stessi celebri e dotti membri dell’Accademia Alessandrina ne’ tempi de’ Tolomei, innanzi a Cri- sto, da’ quali autori fu similmente commentata l’Iliade. Vedi l’anti- chità, la bontà, l’autorità de’ commenti: parte riguardano la lingua e la grammatica; parte la poetica, e la favola, parte la storia e la erudi- zione. Mai ne ha dato il solo testo greco; purgandolo però: come fece per la Iliade il Villoison. Certo sono utili agli studiosi d’Omero. Bel- lissima poi, e piena di varia dottrina, è la sua dissertazione preliminare. Rallegrami che tu abbia ancora applicato l’animo alla consolazione degli studi; unica, che non ci possa mancare. Io ti scriverò sempre; e tu scrivimi: e voglimi bene, che io con tutto il cuore ti amo, e ti amerò sempre. Addio carissimo Giacomino: addio.

271. Di Pietro Gaddi.
Porto di Fermo 30 Xbre [1819]

Perchè ho assai graditi gli augurii che Voi Carissimo amico mi avete spinti,1 ed acciò conosciate quanto io vi corrisponda, scrivo dal letto e con mano tremante da che un forte insulto nervoso che per due giorni minacciò la mia vita, mi obbliga ancora a somma cautela; sono perciò debolissimo di fisico, e di mente, nè posso scrivervi quanto vorrei. In mezzo a ciò, ed ai gravi dispiaceri che sofro, e che Vostro Padre ha già dimenticati, procuro di rassegnarmi a ciò che non dipende da me, e vivo tranquillo quanto lo permette la misera condizione umana, e l’ordine delle cose troppo moderne per chi ha provato il Mondo Vec-