era inevitabile che una sì lunga violenza a un animo forte in un corpo
delicato finisse così. Io conosco, io sento la tua situazione: io me ne
dispero. Ma che si ha a fare? Io mi raccomando a Carlino a Paolina, che
ti consolino a quel modo che si può: e si uniscano a me in pregarti
che tu non abbandoni il voler bene a te stesso, e l’aiutarti quanto puoi
colla speranza de’ possibili, colla pazienza, coll’altezza della mente,
che si sdegni di soccombere alle ingiurie della fortuna. In tanta gio-
ventù, è troppo presto e non è prudente l’abbandonarsi. Che io ti ami
anzi ti adori sempre; non devi dubitarne. E credimi che il caso tuo
non è piccola parte delle mie rabbiose malinconie, e delle infinite male-
dizioni ch’io gitto a questo mondo; il quale solamente può parer tole-
rabile non che lodevole agli stolidi e ai maledetti egoisti.
Mio caro Giacomino: io non so che dirti, e il caso tuo non è più da
parole. E vedi bene che io nulla posso. Ma posso amarti e compianger-
ti: e credimi che il cuor mi si rompe de’ tuoi guai. Con sospiri infiniti
e con amore immenso ti abbraccio: e Carlino e Paolina saluto cara-
mente le mille volte. Oh mondo detestabile! Addio care anime: addio.
Alla tua del primo del passato risposi il 19 a Milano. Questa
viene a Piacenza p[er] la tua de’ 25. Carlo e Paolina ti amano
e ti salutano, e stanno bene. Io sto all’ordinario. Non ti stan-
care di scrivermi più spesso che puoi. Dimmi che cosa pensi del-
l’Omero del Mai, voglio dire massimamente delle nuove letture
de’ frammenti dell’Iliade, se sieno di considerazione p[er] un
letterato non p[er] un erudito. Dimmi se l’opera del Monti va
innanzi, e il poema dell’Arici se lo stimi da qualche cosa.1 Io
non l’ho già veduto, eccetto alcuni versi. Dico sinceramente che
m’hanno confermato nell’opinione ch’io n’avea. In sostanza
Omero, Virgilio, l’Ariosto, il Tasso hanno scritto poemi eroici,
e fatta una strada. Qualunque italiano si metta alla stessa impresa
già non pensa neppure in sogno di correre un altro sentiero.
E non dico solamente un altro sentiero in grande, ma neanche