Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/472

un’esemplare [sic], se pur Ella ha avuto qualche volta ozio per clonare un momento alla musica, arte che a nostri dì s’insegna assai male, e a cui per inclinazione vivissima io mi sono dedicalo quanto ho potuto. Godo moltissimo che Le giugnessero poi i Libri ordinatimi da V. S. e mi desidero l’onore di suoi comandi e in questo rapporto, e in qua- lunque altro in cui meritassi il favore di poterla obbedire. Qui non abbiamo al presente novità Librarie, fuori della pubblica- zione del primo fascicolo del Dizionario della Lingua italiana, che gli Editori avevano prima intitolato Gran Dizionario, e che ora, mercè i suggerimenti di qualche Letterato, si è chiamato soltanto Dizionario senza quel gran. Deve anche essere uscito (ma non l’ho visto) il primo fascicolo della nuova edizione della divina Commedia, con note, e rami, dai tipi di quest’Arcivescovado. Ma io L’avrò infastidita con sì lunga mia Lettera, e Le tolgo un tempo ch’Ella dottamente impiega a migliori cure. Mi scusi della indi- scretezza, siccome del non averle risposto Mercoledì scorso, essendo ciò derivato da qualche incomodo di salute, che mi ha tenuto in letto fino a jeri. Con tutto l’ossequio mi rinnovo, Sig.r Conte Veneratiss. il suo umil.0 dev.mo Servitore. Avv. Pietro Brighenti

260. A Leonardo Trissino.
Recanati 27 7bre 1819

Mio stimatiss. e carissimo Sig. Conte V. S. non mi poteva dare altra maggior consolazione di quella che m’abbia data colla notizia del buon andamento della sua strana e tormentosa malattia, che il nostro Giordani mi raccontò quando fu in Recanati, ed io ne stava con grande ansietà, non ostante che non mi arrischiassi di domandarle espressamente di questo. V. S. mi consola spontaneamente ed io la ringrazio di tutto cuore, e me ne rallegro il più ch’io possa, come anche desi- dero ch’Ella seguiti a favorirmi d’altre tali notizie. V.S. mi scrive con un affetto che m’innamora. Quanto più conosco la scelleratezza e la viltà degli uomini, tanto più divento