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natura e per circostanze. Vorrei che la mia infelicità fosse stata tutta mia, e nessuno avesse dovuto risentirsene, e così spero che sarà d’ora innanzi. Se la fortuna mi farà mai padrone di nulla, il mio primo pensiero sarà di rendere quello di cui ora la necessità mi costringe a servirmi. L’ultimo favore ch’io le domando, è che se mai le si desterà la ricordanza di questo figlio che l’ha sempre venerata ed amata, non la rigetti come odiosa, nè la maledica; e se la sorte non ha voluto ch’Ella si possa lodare di lui, non ricusi di concedergli quella compassione che non si nega neanche ai malfattori.

243. A Saverio Broglio d’Ajano.
Recanati i° Agosto 1819.

Conte mio gentilissimo Con infiniti ringraziamenti per la noia datavi d'informarmi così minutamente, e altrettanti anticipati per il seguito del favore che vi compiacete di promettermi, accludo lo se. uno e mezzo, e i connotati.' Non avendo presso di me verun passaporto non so se la lista sarà esatta; ma ho cercato di soprabbondare piut- tosto che mancare. Vi ritorno i cordiali saluti di tutti i miei e con piena amicizia e gratitudine mi dichiaro

servo vero ed Amico
Giacomo Leopardi
244. Di Pietro Giordani.
Milano 1 agosto [1819]

Mio carissimo. Ai 2. luglio risposi alla tua 21. giugno; che fu l’ul- 1 ima ch’io avessi. Poi t’avvisai la mia partita da Vicenza, e ’l mio venire ii Milano: e sempre dubitando delle scellerate poste, raccomandai più il’una volta a Brighenti che te ne avvisasse anch’egli. Pareva che da