natura e per circostanze. Vorrei che la mia infelicità fosse stata
tutta mia, e nessuno avesse dovuto risentirsene, e così spero
che sarà d’ora innanzi. Se la fortuna mi farà mai padrone di
nulla, il mio primo pensiero sarà di rendere quello di cui ora
la necessità mi costringe a servirmi. L’ultimo favore ch’io le
domando, è che se mai le si desterà la ricordanza di questo figlio
che l’ha sempre venerata ed amata, non la rigetti come odiosa,
nè la maledica; e se la sorte non ha voluto ch’Ella si possa lodare
di lui, non ricusi di concedergli quella compassione che non si
nega neanche ai malfattori.
243. |
A Saverio Broglio d’Ajano. |
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Conte mio gentilissimo
Con infiniti ringraziamenti per la noia datavi d'informarmi
così minutamente, e altrettanti anticipati per il seguito del favore
che vi compiacete di promettermi, accludo lo se. uno e mezzo,
e i connotati.' Non avendo presso di me verun passaporto non
so se la lista sarà esatta; ma ho cercato di soprabbondare piut-
tosto che mancare. Vi ritorno i cordiali saluti di tutti i miei e
con piena amicizia e gratitudine mi dichiaro
servo vero ed Amico Giacomo Leopardi |
Mio carissimo. Ai 2. luglio risposi alla tua 21. giugno; che fu l’ul-
1 ima ch’io avessi. Poi t’avvisai la mia partita da Vicenza, e ’l mio venire
ii Milano: e sempre dubitando delle scellerate poste, raccomandai più
il’una volta a Brighenti che te ne avvisasse anch’egli. Pareva che da