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manifesto del Pindaro colla mia sottoscrizione, e mi dispiace grandemente di non potervi unire la raccolta della Bergalli, che ho cercata inutilmente fra i nostri libri. Vi sono gratissimo del- l’amorevole premura con cui mi consigliate la moderazione negli studi: la quale però essendo mancata a suo tempo, ora non ha più luogo, perch’io da molti mesi per debolezza d’occhi son privo d’ogni qualunque sorta di studio o di lettura. Per dimostrarvi quanto io faccia caso della preziosa amici- zia vostra che mi offerite, voglio essere il primo a profittarne. Io non so se per ottenere da cotesta Delegazione un passaporto per il regno Lombardo-Veneto, ovvero, quando bisogni speci- ficare il luogo, per Milano, sia necessaria la presenza personale, o qualche documento, e di che sorta. In caso che si possa avere senza ciò, vi pregherei a procurarmene uno, e spedirmelo avvi- sandomi della spesa occorsa. Nel caso contrario, mi fareste somma grazia informandomi del bisognevole. Quando poi si potesse aver subito un passaporto per l’interno, senza bisogno dei detti mezzi, gradirei di averlo, giacché con esso non sarà difficile, io credo, di ottener l’altro ai confini. La mia famiglia vi rende i più distinti e cordiali saluti, e mio padre in particolare, il quale vi sarà tenuto ancor egli del favore ch’io vi domando. Perdonatemi questo primo fastidio che vi ha proccurato la vostra gentilezza, e in ricambio comandatemi, se mi stimate buono a servirvi in nulla, ma sopra tutto crede- temi di vero cuore

Vostro Obblmo Affettuosiss. Sre ed Amico
Giacomo Leopardi

P.S. Il passaporto (s’io non mi son bene espresso) dev’es- sere per me.