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mette acqua che basta, e lo scrittore cava tutto da se, non lo deriva da lontano, sicché riesce spontaneo ed accomodato al sog- getto, e in oltre caldo e veemente, nè lo studio lo può raffred- dare ma conformare e abbellire, come ha fatto nel caso nostro. Mio caro e solo amico, voglimi bene, abbiti rispetto, salu- tami il conte Trissino, e non ti curare ch’io ti dica s’io t’amo, e se Carlo e Paolina si ricordano di te.

235. Di Pietro Giordani.
Vicenza 2. luglio [1819!

Mio carissimo. Ricevo stamattina la tua amorevole e dolente dei 21. giugno. Domattina vado a Possagno a trovare Canova, e star seco alcun giorno. Poi egli partirà; non so se per tornare a Roma subito: io andrò girando qua intorno un poco; poi andrommi a fermare a Milano. Il più sicuro è che tu mi scriva là; perchè parmi che meno si perdano le lettere colà dirette. Per tema che questa mia non ti giunga, prego Brighenti di farti almen sapere che ho ricevuto la tua, e subito fatta questa breve risposta. Ma che vuoi? se anche di Brighenti in pochi dì ho perduto due lettere! Oh poste insopportabili. Io vivo sempre in questa gran debolezza e tremore de’ nervi: però uso la licenza amo- revole che mi dai di scriverti poco. Sento nel cuore la tua stranissima e dolorosissima situazione: oh dio! è pure una gran cosa! Nondimeno fàtti coraggio (quanto il concede la salute) a seguitare negli studi: mi pare impossibile non venga un qualche giorno che ti sia di giovamento e conforto. Io lo desidero tanto tanto, che non mi posso indurre a dispe- rarne. Ottimamente dici dell’Apologià di Lorenzino; che a me pare la sola cosa veramente eloquente della lingua nostra. Troverai molto meno robusta e vibrata la Congiura de’ Baroni; ma polita assai, benis- simo condotta; e piena di cose utili, e che fanno pensare ai casi umani, ai re, ai popoli. Abbraccia carissimamente per me Carlino, e salutami infinitamente Paolina. Io ti abbraccio con tutto il cuore senza fine: abbracciamoci: sono malsano, e oltre ogni dire malinconico anch’io: ma tu giovanissimo, e grandissimo ingegno. Spero certo che aliquando fata aspera rumpes. Addio caro caro. Da Milano ti scriverò: e tu la (verso il finir di luglio) mi manderai avviso d’aver ricevuto la presente. Addio con tutta l’anima. 3*3 Biblioteca Cosmnale Dan Dcni.io di Sarra FONDI