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231. Di Arcangelo Sartori.
Ancona 3 Giugno 1819

Recanati AI Sig.r C.,c Giacomo Leopardi Le accuso la ricevuta delle 130 Copie Canzoni che ne procurerò lo smercio possibile a quel prezzo che potrò, ed al primo incontro ne spedirò anche in Bologna, ed altre parti. Tanto mi accade di dirle, ed ho il bene di protestarmi Dmo Ser.e A. Sartori

232. A Pietro Giordani.
Recanati 4 Giugno 1819

Non occorre ch’io ti dica se m’abbia contristato la tua de’ 24 di Maggio. Per amor di Dio, scrivimi o fammi scrivere come ti senta, ed abbiti quel riguardo che si può maggiore, che l’avrai non a te solo ma istessissimamente a me pure. Già ti scrissi altra volta che non ti può accader cosa nè lieta nè grave che non accada in un medesimo tempo al tuo buon amico: però se mi vuoi bene guarda quanto sai che non t’accada mai cosa dispiacevole, che daresti argomento di sommo dolore a me, al quale so che vorre- sti dare ogni materia di soddisfazione. Tu non ignori quanto mi sappiano squisitissimi i frutti de’ tuoi studi; ma sai pure ch’io molto più ti voglio sano e felice (quanto può l’uomo, e tu che non sei fatto p[er] questo) di quello che non desidero il diletto che le tue fatiche mi partoriscono. Ti scrissi il 28 del passato collo stesso ordinario che mi portò l’ultima tua. Scrivendo al Roverella ed al Mai, e parlando col Trissino, non ti dimenticare di salutarmegli amorosamente il più che puoi; fammi questo piacere. Il Montani credo che avesse la mia seconda lettera: so che non ebbe nè anche il secondo escm-