Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/434

care. Favoritemi di salutare amorosamente in mio nome il Conte Trissino, e darmi nuove di lui, già ch’egli così gentilmente mi dice di desiderare le mie che sono le ordinarie. Mio caro, se puoi, non lasciarmi tanto tempo senza tue lettere che sono l’unica mia consolazione. Vivo sempre mezzo disperato, ma quando finalmente e venuto il giorno che mi dovrebbe portare qualche tua parola, ed io sto sospirando la posta, e venuta, trovo che non ha niente, pensa tu com’io rimanga. Addio, carissimo, addio. Ti salutano i miei fratelli.

230. Di Pietro Brighenti.
Bologna 29. Maggio 1819.

Veneratiss." Sig.r Conte. Ella mi ha fatto un prezioso regalo, spedendomi un’esemplare [s/c] delle sue veramente bellissime Canzoni. Qui sono molto ammirate dagl’intelligenti,1 ed è da augurare all’Italia che quelle due siano seguite da molte altre, siccome voglio Lusingarmi. Quando Ella potrà avere occasione di inviarmene il pacchetto, che mi dice avere presso di se, io cercherò di tosto divulgarlo, e procurarne lo smercio. Per La posta, e sotto fascia Le spedisco l’unico esemplare, che io aveva delle Prose Giordani. E tagliato, perchè Lo aveva riserbato per me. Ne ho ordinate a Milano altre copie, che presto mi arriveranno. Ho scritto di nuovo a Pesaro, perchè non si manchi d’invi arie que- gli altri Libri, che io aveva colà raccomandato al Sig.1' marchese Arnaldo Antaldi. Gradirò poi che mi avvisi se Le sono giunti. E con pienissima stima, ed ammiraz.ne mi riprotesto suo devino obblmo servit. vero avv. Pietro Brighenti Ho scritto al nostro Giordani e gli ho partecipati i di Lei saluti.