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avendo già immediatamente scoperta la cagione del ritardo. Mi sono avveduto di un errore nella spedizione del denaro per l’Eu- sebio del Mai, consistente in S. 5.19. mentre la somma dovea esser di 5.35. al che rimedierò colla prima occasione. Delle sue, dopo le riscontrate non ho ricevuto altra che quella in data dei 26 Marzo come appunto l’ultima mia; dove non trovai lo squarcio di lettera del Giordani ch’Ella mi nomina, e che perciò doveva essere in altra lettera smarrita.1 So da Roma che le copie delle Canzoni non sono ancora spedite, ma le attendo di giorno in giorno, per ispedirle io medesimo e profittare delle sue genti- lissime esibizioni. Il nostro amatissimo Giordani ha ricevuto finalmente le mie lettere ch’io non ho mai lasciato di scrivere. Nondimeno Ella mi farà gran favore se vorrà salutarlo caramente in mio nome, e notificargli ch’io gli scrivo anche a Vicenza. Desidero occasione di servirla, e ch’Ella intanto mi tenga per suo

Dmo Obblmo Servfe
Giacomo Leopardi
215. A Pietro Giordani.
Recanati 19 aprile 1819

Mio dilettissimo ed unico amico. Forse non ti sarà discaro ch’io non abbia aspettato il tuo ritorno a Milano pfer] rispon- dere alle tue de’ 28 del passato e 10 di questo e ringraziarti della nuova maniera con cui mi dimostri il tuo caro amore, ch’è il solo ch’io abbia dagli uomini, e mi basta, e mi consola del disa- more di tutti gli altri. Le lettere de’ Conti Pallastrelli e Calciati in'arrivarono, come anche una cortesissima del Conte Roverella. Al Montani scriverò nuovamente e rimanderò le canzoni, per- chè quello che tu mi racconti di lui, m’invoglia fortemente della sua conoscenza. Per quello che spetta all’Arcadico, mi scrisse il Perticari, e fu la sua prima ed unica lettera, s’io voleva essere di quelli che corrispondono con quel Giornale. Risposi da un