M’auguro il piacere d’ammirare personalmente i rari di lei talenti;
ma intanto desidero ch’Ella mi onori di qualche suo comando e mi
creda immutabilmente
Suo Devmo Obbmo Servitore Alessandro Calciati |
211. |
Di Ettore Pallastrelli. |
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Sig.r Leopardi Stim."10
• Mi è stata gratissima la copia delle di lei canzoni, ed il gentile foglio
che le accompagnava: aggradisca ella egualmente la mia parte d’am-
mirazione per sì maravigliosi versi, veramente tutti spiranti apollineo
fuoco, e patrio amore, onde rallegrami seco lei nella certezza che la
squallida Italia trarrà qualche conforto dal sublime pianto di sì amo-
roso figlio nelle sventure sue.
Desidero ch’ella mi rinnovi il piacere d’ammirare i di lei componi-
menti, e frattanto colgo volentieri quest’occasione per protestarmi con
somma considerazione e riconoscenza
Il suo Serv.rc
Ettore Pallastrelli
O mio rarissimo giacomino. Perdonami se io pur comincio a scri-
verti di questa maniera che non è lecita se non coi più intimi. Io non
so altro modo per ringraziarti di tanta amorevolezza che è nella tua
del 28. marzo: e poiché io non amo nessuno più di te, siami dunque
lecito appellarti a quel modo che i più cari. Son certo che non ti dispia-
cerà nè che io ti ami tanto, nè che io parlandoti usi tutti i modi del-
l’amore.
La tua dei 28.' mi vien dunque da Piacenza a Milano; dove io sto
pochissimi giorni: vado a Vicenza presso mio fratello: vi rimarrò tutto