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M’auguro il piacere d’ammirare personalmente i rari di lei talenti; ma intanto desidero ch’Ella mi onori di qualche suo comando e mi creda immutabilmente

Suo Devmo Obbmo Servitore
Alessandro Calciati
211. Di Ettore Pallastrelli.
Piacenza i Aprile 1819.

Sig.r Leopardi Stim."10 • Mi è stata gratissima la copia delle di lei canzoni, ed il gentile foglio che le accompagnava: aggradisca ella egualmente la mia parte d’am- mirazione per sì maravigliosi versi, veramente tutti spiranti apollineo fuoco, e patrio amore, onde rallegrami seco lei nella certezza che la squallida Italia trarrà qualche conforto dal sublime pianto di sì amo- roso figlio nelle sventure sue. Desidero ch’ella mi rinnovi il piacere d’ammirare i di lei componi- menti, e frattanto colgo volentieri quest’occasione per protestarmi con somma considerazione e riconoscenza Il suo Serv.rc Ettore Pallastrelli

212. Di Pietro Giordani.
Milano 10. aprile [1819]

O mio rarissimo giacomino. Perdonami se io pur comincio a scri- verti di questa maniera che non è lecita se non coi più intimi. Io non so altro modo per ringraziarti di tanta amorevolezza che è nella tua del 28. marzo: e poiché io non amo nessuno più di te, siami dunque lecito appellarti a quel modo che i più cari. Son certo che non ti dispia- cerà nè che io ti ami tanto, nè che io parlandoti usi tutti i modi del- l’amore. La tua dei 28.' mi vien dunque da Piacenza a Milano; dove io sto pochissimi giorni: vado a Vicenza presso mio fratello: vi rimarrò tutto