damento. Io poi nel riconoscere cogli altri tutti questi pregi amo, e
principalmente nella prima, quel santo fuoco col quale vengono a mani-
festarsi i sentimenti purissimi d’un vero italiano.
Ho veduto con piacere che V. S. 111.ma conosce l’ottimo amico mio
Vincenzo Monti; sarà questo un motivo di più perchè ella mi confermi
nel numero de’ Suoi.
La prego di credere alla sincerità delle mie espressioni e di valersi
di me come di suo devoto.
Ilo intanto l’onore di protestarmi
Di V.S. 111.™
Umil.™ e Devot.mo Ser.rc
Grassi
Torino 20 Febbraio 18x9.
Stimatissimo Sig.r Conte ed Amico
E già poco meno d’un mese, che da Roma ebbi le vostre belle e
veram.te italiane canzoni; del caro dono delle quali il nostro Giordani
mi avea già dato l’avviso. Io le ho lette e rilette con piacere incredi-
bile; e non so vedervi altro difetto che l’averle voi intitolate a chi meno
10 meritava. Lodo il nobile vostro proponimento di non dedicarle a
verun potente: ma temo non vi torni a lode egualmente l’averle sacri-
ficate a un meschino quale son io. Pel vero amore che i vostri talenti
m’ispirano io desidero che niuno vi biasimi di questa tanta gentilezza
1: benevolenza. Ben vi dico, che delPonor fattomi vi ringrazio, e che
11 core mi gode nel veder sorgere nel nostro parnaso una stella: la quale
se manda nel nascere tanta luce, che sarà nella sua maggiore ascensione?
State sano, e credete vera l’espressione della mia stima ed amicizia.
V. Monti