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Ella a suo commodo favorirà di rimborsarmene per quella strada che più Le piacerà. Io torno a rallegrarmi con Lei delle sue ammirabili Canzoni; e sfido lo stesso Cigno dell’Eridano a cantare con maggior forza, ed a spic- care voli più sublimi. Se fossi capace di fare una sola Canzone simile ad una delle sue, vi cambierei tutta la farragine delle mie ridicole, e miserabili produzioni, di cui ho tutto il motivo di arrossire. Io l’ho servita, ma appena lo credo; tante sono state le difficoltà, e i pericoli incontrati! Gradisca questa mia premura, a costo non lieve della mia quiete, nell’avanzata mia età, e nella mia rovinata salute; mi riverisca i suoi degnissimi Genitori, e Fratello; e mi creda sempre con la più alta stima suo Dmo Obblmo Serv. ed Amico Francesco Cancellieri Roma 13 Gennajo 1819

167. A Francesco Cancellieri.
Recanati 18 Gennajo 1819

Veneratissimo Sig Pròne ed Aco Molto dolore m’ha recato la sua graziosissima dei 13. dov’Ella mi accenna quante difficoltà abbia dovuto superare per la stampa del mio libricciuolo, le quali s’io mi fossi mai potuto immagi- nare, prima avrei dato alle fiamme lo sciagurato m.sto, che sup- plicarla ad aggravarsi di un carico sì faticoso. E quanto è mag- giore l’incomodo ch’io l’ho recato, tanto mi cresce l’obbligo alla sua squisita gentilezza, e il dovere di chiederle infinite scuse della mia poca discrezione. Il Fucili dovè ricevere la lettera di avviso pochi momenti dopo la consegna delle note copie. Per la più pronta occasione mi darò la massima premura di farle avere la somma di Se. 12,70. che risulta dal suo conto. Quando io le dissi che non intendeva di far distribuire costì se non poche copie, non lo dissi perchè mi premesse punto d’impedire la cir- colazione del libricciuolo in cotesta capitale, intorno al che io sono indifferentissimo, ma unicamente perché in una città dove, com’Ella mi scrisse altra volta, appena si leggono le gazzette,