Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/351

con tutta l’anima il fine delle sue sofferenze, ed ogni più cara consolazione e prosperità nel corso delle prossime Feste, ed auguro a me stesso di potermi dare a vedere effettivamente

Suo Devino Obblmo Sre ed Amico
Giacomo Leopardi.

Recanati 14 Decbfe 1818.

159. A Pietro Giordani.
[Recanjati 14 Xbfe 1818

[Mio carissimo. Ho ricevuto la vostra dei 19 del passato, scritta e spedita la mia dei 27 dalla qua[le avretle veduto che cosa sia quel Ms. di cui mi domandavate. Ora avendolo man- dato a Roma [a sta]mpare a mie proprie spese, e però doven- done essere tutte le copie in poter mio, nè volendone fare distri- buire a Roma altro che pochissime avrei caro di sapere da voi come si possano mettere in giro, principalmente in Lombardia, nelle mani de’ librai e cose tali, non già p[er] rifarmi punto della spesa, ma semplicemente p[er] ottenere il fine della stampa, cioè farle andare per manus homìnum. Io sono ignorantissimo di que- ste cose, non ho commercio letterario con nessuno, e con tutte queste copie in poter mio, non volendone un mezzo soldo, non so che diavolo me ne fare. Vorrei che me ne diceste due parole, ch’io farò che aspettino a Roma tanto che voi mi abbiate rispo- sto così circa questo particolare, come circa quello ch’io vi scrissi del Monti nell’ultima mia. E perch’io vorrei servirmi di questa occasione p[er] entrare nella conoscenza di qualcuno de’ più bravi italiani vostri amici, vorrei che mi diceste dove si trovino pre- sentemente il Rosmini il Mustoxidi1 e lo Strocchi dei quali non so di certo. Siccome però mi scrivono da Roma che il Ms. quantunque piccolissimo tuttavia si potrebbe dare il caso che non potesse passare pfer] il buco della censura (e non sarebbe questo l’ul- limo mio che non passasse p[er] la censura di Roma) così scrivo colà, che non passando, lo spediscano a dirittura a voi. Ecco