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voi siete il Dacier, o la Dacier dell’antica), ditegli che l’ottenere il per- messo per la stampa della sua traduzione dall’Inglese,5 è impresa ine- seguibile. Il Protagonista dell’opera divenuto da Padrone lo spavento di Europa, vi è rappresentato con colori troppo contrarj agl’interessi dei Governi ed alla tranquillità delle Nazioni. Lo Stampatore della traduzione Francese pagò con una grossa multa e col carcere la sua imprudenza, e perderebbe almeno il suo posto, autorizzandone qui la stampa, il Maestro dei S. Palazzi «Arcivagliatore della letteraria mon- diglia» come il chiamava Mariottini nel N.° i° del suo Zibaldone, che fu soppresso al N.° 20, e che vi farò leggere al mio ritorno. La mia Marietta scrisse, poco dopo il nostro arrivo alla vostra Pao- lina, e vedendosi priva tuttora di risposta, crede la sua lettera inabis- sata nei gorghi postali. Cresce la di Lei inquietezza per siffatto inci- dente, dopo aver veduto che Pietruccio a Tommasino, e Luigi a Rug- giero hanno scritte due leggiadrissime lettere. Pietruccio vi compari- sce un mostro d’ingegno, poiché lo stesso Sterne si farebbe un vanto di aver scritta quella lettera, ed anche Luigi ha stesa la sua in modo da far conoscere che, se impiega gran parte del giorno nelle arti mec- caniche, non impiega minor parte della notte negli studj liberali. Tanto merito peraltro di quelle lettere ha posto i miei Figli nel maggiore imba- razzo, e per riscontrarle in qualunque modo, han dovuto ricorrere al buon Zio Girolamo. Baciate per me con tenerezza le mani alla vostra carissima Mamà, e la fronte al vostro non men caro Papà: baciate le gote «che esistono vermiglie» ai tre vostri Fratelli, e fate una riverenza alla Sig.ra Nonna ed alla Sorella. Ritirate poi dall’Ufficio Postale, franchi di porto, amplessi e riverenze di tutti questi Congiunti con l’intesa che ne pas- siate, secondo le rispettive classi, una buona dose ai Vostri. Avvertite Carlo che la celebre Storia di Fiume ha trovato già in Lombardia il Traduttore, che si nomina nel Frontespizio, e che adesso non l’ho presente alla memoria. Perciò ancor Egli lasci le bagattelle e ci dia in nobile stile Italiano (non Fiorentino) la traduzione di qual- che classico Inglese, scegliendolo fra quei Biografi, di cui due anni addietro gli rimisi nota. M’incontrai appunto jeri ad imparare da un libro Tedesco che è celebre la Storia di Federico II di Prussia dell’In- glese Gillies. Simili traduzioni producono piacere e fama a chi le intra- prende e nuova ricchezza alla propria Nazione. Dunque cari Nepoti, lasciate tante fatiche per oggetti ingrati, ed indegni delle vostre forze. Ponete mano per ora ai lavori che vi ho raccomandati, e trarrete così vero profitto dalla felice situazione in cui siete di sentire una viva pas- sione per gli ameni studj, e di aver l’animo sgombro, e i giorni libberi [sic] dalle moleste cure di pubblica o di domestica amministrazione.