e vi supplico che sempre mi vogliate bene, e spesso mi diate vostre
nuove.
Se v’invoglierete de’ libri proposti, non avrete che a ricercarli in
Bologna al Signor Avvocato Pietro Brighenti. Addio cari cari; addio
con tutto l’animo, addio senza fine.
Bologna 14. ottobre [1818] |
Mio carissimo Giacomino. Ricevo la vostra 28. Settembre, e l’al-
tra 5. corrente.1 Della prima non farò altro che ringraziarvene molto.
Quanto alla seconda, elevo prima d’ogni cosa pregarvi che molto rin-
graziate per me la bontà del vostro Signor Padre, che si è compiaciuto
di scrivermi così amichevolmente; e a lui e alla contessa madre certifi-
chiate ch’io sarò sempre obligato ed affezionato. Abbracciatevi poi
per amor mio col carissimo fratello Carlo, baciate Pieruccino, e l’al-
tro, riveritemi la Contessa Paolina, e il Marchese Zio. Ho avuto la
lettera di Brighenti, e quella del Perticari. Delle lettere mandatevi da
Canova ricevo una di mio fratello: dunque un’altra s’è perduta. Qua-
lunque ne abbiate, o vi capiti, fatemi grazia di mandarmele a Piacenza
ferme in posta. Io parto domani; e dopo breve dimora in Parma, vo
a seppellirmi nel mio cimitero di Piacenza: di là vi scriverò: là spero
che vengano a trovarmi vostre lettere, che sempre mi saranno deside-
ratissima consolazione. Vi raccomando con tutta l’anima che abbiate
cura della salute, e non vi affatichiate soverchio. Non egualmente vi
raccomando che mi amiate; parendomi fare ingiuria a tanta bontà con
parole superflue, e quasi d’animo non sicuro. So clic dovete amare chi
vi ama tanto tanto, e vi desidera ogni maggior bene. Abbraccio cor-
dialissimamente e voi e Carlino: oh possa io rallegrarmi di vedervi così
lieti e felici, così pieni di contentezza e di onore come è degno a tante
virtù vostre. Addio, dolcissimi amici; v’ama pur più che non sappia
e possa dirlo il vostro giordani.