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Filippo Re, e nessuna persona di qui me n’ha saputo dir niente. Tutti m’uscivano fuori coll’erba crocetta, ch’è la vera lupinella 0 sano fieno. Il Re cita i suoi Annali di Agricoltura. Se gli avessi, forse potrei vedere in che parte della Marca s’abbia la sulla; ma non gli ho. Sì che quanto alla Marca il caso è pressoché dispe- rato. Ma io vedendo appresso Filippo Re che la sulla si coltiva anche ndl’Urbinate, ho interrogato una persona di quelle parti, nelle quali è così comune quanto qualunque altra pianta nostrale, c questa me n’ha detto quello che ho voluto, e ne avrete quanto più sementa vi piacerà, o qui in Recanati, o vero in Piacenza, se volete ch’io ce la faccia portare a dirittura dalla Romagna: e ditemi a chi la dovrò mandare. Prova massimamente nell’Ur- binate e nel Pesarese; vuol terre sode cretose e bianche, e que- sto lo nota parimente Filippo Re; ama l’assolatìo; nella Roma- gna è perpetua, benché altrove non soglia durare oltre ai quarant’anni; ma nascendo, come sapete, nei luoghi messi a grano, si fa vedere un anno sì, un altro no, perchè l’anno del grano, così quivi come dovunque, appena spunta. Dopo la mie- titura vorrebbe il tempo piovoso, ma non s’adacqua nè se le fa intorno altro lavoro che tagliarla. Si taglia sul fine di maggio, se bene il Re dice l’Aprile, ma ho letto altrove che in alcuni luoghi la cominciano a segare nel maggio com’ella è in fiore, e durano tutto giugno. I romagnuoli non costumano darla fre- sca, ma ne fanno pagliai come dell’altro fieno e la danno l’in- verno. Vedete bene che qui non c’è luogo p[er] quest’erba, per- chè le terre non si lasciano mai riposare: solamente, come saprete, si divide e si alterna: un anno grano, un anno formentone e altre biade. Quanto al seminarla, in Romagna essendo perpetua, non saprei come facessero, volendola avviare in qualche terreno. Altrove sento che si semini intorno alla mietitura; o prima o dopo; ma prima di bruciare le stoppie; e basti spargere la sementa per terra: poi si brucino le stoppie, le cui ceneri cuoprano bastan- temente il seme senz’altro lavoro. Sì come mi domandate istru- zione p[er] coltivarla, così, quando queste cose che io v’ho dette, e quelle che dice il Re, che non sono molte, non vi bastassero, potrei farvene copiare da altri libri che ne parlano più lunga-