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Non dubito che quanto partiate di costà non me ne dobbiate avvisare. Vi ringrazio del Senofonte il quale vengo leggendo e trovo oh quanto simile ai trecentisti! Non ha niente che fare coi tanti scrittori del suo secolo il quale poi non era il trecento della Grecia nè anche per lo stile. E una semplicità veramente Omerica e Ionica e maravigliosa. Addio, carissimo. State sano e amatemi, come fate, àcpeXòx; te xaì à7tXóò(; xarà Sevocpàivxa.2

125. Ad Antonio Fortunato Stella.
Recanati 20 Aprile 1818

Stimatissimo Sig.rc Avendole spedito per la posta molti giorni sono un piccolo mano- scritto sotto fascia,1 non ho da Lei nessun riscontro, dal che argomento ch’Ella non l’abbia gradito, e mi dispiace non pel ms. in se stesso, ma perchè non ho saputo far cosa di suo genio. Questa le scrivo per commissione di mio padre il quale pregato dal Dott. Berti primo chirurgo di questa città a proccurargli da Milano una boccetta di pus vaccino del migliore e più accredi- tato, e ricordandosi deH’amicizia sua per lui, e dei favori che ha ricevuti dalla di Lei gentilezza, non ha saputo rivolgersi altro che a Lei per pregarla di volerle proccurare quest’oggetto, assi- curandola della obbligazione che le ne avrà. In caso che Ella si compiaccia di favorirlo, potrà diriggere la boccetta per la posta a mio padre o a me, con avvertirci della spesa che occorrerà, e per l’oggetto medesimo e per la impostazione. L’accerto anch’io della riconoscenza che le ne professerò, e pregandola a condo- narmi questo fastidio che le reco, con presentarle i saluti distinti di mio padre e della mia famiglia ho il vantaggio di dichiararmi

Suo Devmo Obblmo Serve
Giacomo Leopardi