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Le ritorno i complimenti di mio Zio, e le debbo anche i saluti della Contessa Mazzagalli che me n’ha incaricato spontaneamente. Mi conservi la sua padronanza, e mi creda desideroso de’ suoi comandi

Suo Dmo Obblmo S.rc
Giacomo Leopardi

Recanati 6 Febbraio 1818

120. Di Pietro Giordani.
Milano 8. Marzo [1818]

Mio Caro Giacomino. Dopo la metà del mese partirò di qua; e stato alquanto a casa, me n’andrò da mio fratello. In questo intervallo che ci rimane ancora al vederci, se vi occorresse di scrivermi, sarà più sicuro che dileggiate a Piacenza; che non si smarriranno le lettere, o ivi fer- mandosi, o ivi imparando ove mi possano trovare. Vi ripeterò quanto vi scrissi nell’ultima.1 O in Milano, o in Piacenza voglio fare stam- pare un libretto delle vostre composizioni; le quali così unite vi faranno più diffuso e più durabile onore. Pensate intanto a raccoglierle, e acco- modarle al vostro modo: che quando sarò costì ne parleremo, e dispor- remo la cosa alla esecuzione. E un pezzo che non ho vostre lettere: non vorrei che foste vinto dalla malinconia. Fatevi coraggio. Nè guai di corpo, nè guai di animo sono mancati a me: e nondimeno soppor- tando ho passato le burrasche, e sono giunto a un lido, se non molto ameno, pur sicuro e tranquillo. Or voi avete tante migliori condizioni; non vi abbandonate. A rivederci, forse in Luglio, o al più tardi in Ago- sto. Conservatevi ben sano, e ben affezionato al vostro affezionatis- simo giordani. Addio caro Giacomino, addio.

121. Di Pietro Giordani.
Milano 16. marzo [1818]

Mio carissimo giacomino. Vorrei che per un poco di tempo voi ave- ste meno ingegno e meno eloquenza; acciocché meno di forza avesse