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tempo che mi s’andava formando e mi si doveva assodare la com- plessione. E mi sono rovinato infelicemente e senza rimedio p[er] tutta la vita, e rendutomi l’aspetto miserabile, e dispregevolis- sima tutta quella gran parte dell’uomo, che è la sola a cui guar- dino i più; e coi più bisogna conversare in questo mondo: e non solamente i più, ma chicchessia è costretto a desiderare che la virtù non sia senza qualche ornamento esteriore, e trovando- nela nuda affatto, s’attrista, e p[er] forza di natura che nessuna sapienza può vincere, quasi non ha coraggio d’amare quel vir- tuoso in cui niente è bello fuorché l’anima. Questa ed altre misere circostanze ha posto la fortuna intorno alla mia vita, dandomi una cotale apertura d’intelletto perch’io le vedessi chiaramente, e m’accorgessi di quello che sono, e di cuore perch’egli cono- scesse che a lui non si conviene l’allegria, e, quasi vestendosi a lutto, si togliesse la malinconia p[er] compagna eterna e inse- parabile. Io so dunque e vedo che la mia vita non può essere altro che infelice: tuttavia non mi spavento, e così potesse ella esser utile a qualche cosa, come io proccurerò di sostenerla senza viltà. Ho passato anni così acerbi, che peggio non par che mi possa sopravvenire: contuttociò non dispero di soffrire anche di più: non ho ancora veduto il mondo, e come prima lo vedrò, e sperimenterò gli uomini, certo mi dovrò rannicchiare amara- mente in me stesso, non già p[er] le disgrazie che potranno acca- dere a me, per le quali mi pare d’essere armato di una pertinace e gagliarda noncuranza, nè anche per quelle infinite cose che mi offenderanno l’amor proprio, perchè io sono risolutissimo e quasi certo che non m’inchinerò mai a persona del mondo, e che la mia vita sarà un continuo disprezzo di disprezzi e deri- sione di derisioni; ma p[er] quelle cose che m’offenderanno il cuore: e massimamente soffrirò quando con tutte quelle mie cir- costanze che ho dette, mi succederà, come necessarissimamente mi deve succedere, e già in parte m’è succeduta una cosa più fiera di tutte, della quale adesso non vi parlo.5 Quanto alla necessità d’uscire di qua; con quel medesimo studio che m’ha voluto uccidere, con quello tenermi chiuso a solo a solo, vedete come sia prudenza, e lasciarmi alla malinconia, e lasciarmi a me